05 novembre 2010

A Mondragone, la “nuova” giunta ha già commesso - per ben tre volte - una gaffe !


MONDRAGONE. A Mondragone, la “nuova” Giunta, se così bisogna definirla soltanto perché sostituisce la precedente, non appena insediata, ha messo a segno - per ben tre volte - una gaffe. La prima, gravissima, è che il Sindaco Cennami (nella foto)ha dimenticato di commemorare con un’iniziativa la ricorrenza del 4 novembre, anche soltanto con un manifesto pubblico. Il sacrificio dei nostri militari è stato ignorato dall’Esecutivo cittadino, non nuovo a dimenticanze di questo tipo, come già accaduto nel 2008. Questo è segno di carenza di spirito istituzionale che certamente non può permettersi l’Amministrazione comunale che rappresenta la nostra Comunità.
La seconda gaffe è rappresentata dalle condizioni in cui versava il Cimitero in occasione del week end precedente la commemorazione dei defunti. Ci dispiace aver visto il nostro Cimitero in questo stato e, se da un lato ci auguriamo che il Primo Cittadino non cerchi facili scuse tirando in causa la crisi amministrativa, dall’altro auspichiamo che il Vice Sindaco Rizzieri, nuovo assessore delegato, assicuri da subito la dovuta attenzione perché il rispetto dei morti è una cosa sacra.
La terza gaffe è stata commessa relativamente al personale dell’Ente, annunciando una rotazione dei dipendenti del Comune di Mondragone. Purtroppo, non è la prima volta che questa Amministrazione comunale affronta le questioni relative al personale dipendente in maniera impropria. Ci permettiamo di consigliare all’amico assessore Pellegrino di non incorrere nell’errore di mascherare l’incapacità di chi ci sta amministrando da oltre due anni, continuando a paventare scelte improprie ed irrituali, perché è giusto e doveroso ricordare che il personale dipendente può essere spostato dagli Apicali (nel caso di specie dai Capi Ripartizioni) e non certamente dall’Esecutivo per presunti schemi di appartenenza o “peggio”.
Falsa partenza, dunque, per la “nuova giunta” del Sindaco Cennami!

Comunicato Stampa Giovanni Schiappa