18 luglio 2010

Maxi emendamento dimentica esigenze sicurezza del Paese e dei servitori dello Stato.


Il maxi emendamento approvato con voto di fiducia al Senato, senza l’inserimento del sub emendamento annunciato nei giorni scorsi in un’apposita conferenza stampa dei Ministri dell’Interno e della Difesa Maroni (nella foto) e La Russa alla presenza del Ministro dell’Economia Tremonti per salvaguardare compiutamente la specificità professionale e la funzione delicata ed imprescindibile, di polizia e di difesa del Paese, mostra la totale sordità del Ministero dell’Economia e della compagine governativa alla necessità di dare risposte alle esigenze di sicurezza, interna ed esterna del Paese e dei cittadini. Lo affermano, in una nota congiunta, la totalità dei Sindacati di Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Penitenziaria, del Corpo Forestale, le Rappresentanze della Guardia di Finanza e dell’Aeronautica Militare a cui si aggiungono con iniziative autonome i Co.Ce.R. delle altre FF.AA. per la salvaguardia del
sistema sicurezza e difesa e la tutela della dignità di tutti gli operatori che quotidianamente si sacrificano per tale bene. È finito il tempo della melina, continuano i sindacati e le rappresentanze militari, il Governo e la maggioranza hanno rotto ogni indugio e mostrato chiaramente qual è il proprio intendimento nei confronti della sicurezza del Paese, dei cittadini e verso gli operatori che la garantiscono. Non accogliere l’emendamento dei Ministri dell’Interno e della Difesa, frutto di lavoro e mediazione che rispondeva alle esigenze di non intaccare il tetto massimo della manovra, è politicamente miope e istituzionalmente inaccettabile. Né si può pensare, dopo aver “sconfessato” politicamente i suddetti Ministri che il personale del Comparto possa ritenersi soddisfatto della dichiarazione fatta dal Capogruppo al Senato del PDL, Sen. Gasparri con la quale ha tentato di dare una stupefacente interpretazione rassicurante rispetto
all’articolato che, gli stessi uffici legislativi dei ministeri interessati definiscono incerta e difficilmente sostenibile per la risoluzione dei problemi denunciati. Se questa è la volontà politica del Governo e della maggioranza, diversamente da quanto risposto dal Ministro Tremonti alle domande dei giornalisti su possibili ritocchi alla Camera, continuano i sindacalisti, la
si traduca in norma correggendo l’articolato nel senso richiesto e di cui, ad oggi, abbiamo sentito solo l’interpretazione e la volontà di farlo, e si abbandoni definitivamente la strada degli annunci mediatici o delle interpretazioni generiche. Diversamente il giudizio sulla manovra era e resta di totale insoddisfazione, di completa amarezza e di accresciuta rabbia per l’ennesima beffa che si sta per consumare ai danni di questo delicato e fondamentale settore della vita della nostra democrazia ma, anche “ indispensabile cerniera” tra legalità, sicurezza e sviluppo economico che sono gli ingredienti necessari per il rilancio dell’economia e del Paese, per l’ordine e la sicurezza pubblica quali garanzie per la pacifica convivenza. Per questo motivo, continuando lo stato di mobilitazione generale, le rappresentanze con la piena condivisione delle rappresentanze militari, annunciano che attueranno azioni di protesta eclatanti e clamorose per la prossima settimana in concomitanza con la discussione in aula alla Camera del citato provvedimento. Riteniamo, concludono i sindacati, che questi servitori dello Stato, da parte di chi ha l’onore di rappresentare
le massime Istituzioni del nostro Paese, meritano riconoscenza e gratitudine con fatti concreti e non con enunciazioni apodittiche.


Roma 16 luglio 2010


Fonte: Comunicato Stampa


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