18 febbraio 2010

ATTESA A RAVISCANINA PER LA FINALE DEL CONCORSO L’OLIO DI CASA MIA.


RAVISCANINA. Si svolgerà il 5 marzo prossimo a Raviscanina la fase finale del concorso “L’olio di casa mia” un concorso indetto da Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, Associazione Città dell’Olio, Associazione Città Paesaggio e Slow Food Matese, Volturno e Massico e Roccamonfina, riservato a chi produce olio per passione in Terra di Lavoro. Da una ricerca svolta da Nomisma emerge che in Italia esiste una parte di territorio agricolo che non è in capo ad agricoltori, gestita secondo criteri non funzionali all’attività produttiva e commerciale bensì secondo logiche rivolte soprattutto al mantenimento paesaggistico e, più in generale, alla tutela ambientale. Per dare il giusto riconoscimento a quanti, per pura passione, si dedicano alla cura di oliveti e ne scongiurano l’abbandono, nell’ambito della “Sirena d’oro” di Sorrento e del Mese degli Oli Dop della Campania, l’Assessorato regionale all’Agricoltura, l’Associazione nazionale Città dell’Olio, l’Associazione Città Paesaggio e le Condotte Slow Food “Massico e Roccamonfina”, “Matese” e “Volturno”, in collaborazione con i comuni di Caiazzo, Piana di Monte Verna, Raviscanina, S. Angelo d’Alife, S. Pietro Infine e Sessa Aurunca, hanno istituito il concorso “L’Olio di casa mia”, riservato agli oli extravergini di oliva prodotti in provincia di Caserta dagli agricoltori amatoriali. Il Premio prevede una prima fase di selezione che si svolgerà in cinque comuni della provincia (Caserta, Piana di Monte Verna, S. Angelo d’Alife, S. Pietro Infine e Sessa Aurunca) e una finale che avrà luogo appunto il 5 marzo prossimo a Raviscanina, in concomitanza con un convegno indetto dal Comune, dall’Associazione nazionale Città dell’Olio, dall’Associazione Città Paesaggio e dalla condotta Slow Food Matese, sul tema “Oleopolis: il paesaggio agrario fra tradizione e futuro”. Questo ritrovato interesse per le attività agricole da parte di “non addetti ai lavori” sta assumendo oggi particolare rilevanza, in un momento in cui la crisi economica porta molte persone a riscoprire le bontà e la convenienza dei prodotti del proprio orto e frutteto.

Pietro Rossi