03 ottobre 2009

Si comincia con 3 mesi e si finisce con 7 anni di lavoro in più. Lo stabilisce l'ultima riforma che aggancia le pensioni alla vita media si allunga.


Lavorare per vivere o vivere per lavorare, questo è il dilemma. Ce lo risolve l'ultimo decreto anticrisi del governo, approvato questa estate, regalando a un trentenne di oggi 3 anni e10 mesi di lavoro in più . In cambio, il 66% dell'ultimo stipendio contro l'attuale 51%.
E' uno degli effetti – calcolati dalla società di analisi Progetica – dell'ultimo intervento sulle pensioni (in ordine di tempo), che ha introdotto nell'ordinamento previdenziale un principio decisamente nuovo: l'età pensionabile collegata alle aspettative di vita. In sostanza il momento della pensione si andrà progressivamente spostando in avanti in rapporto all'allungamento della vita media calcolato dall'Istat.
Per i più giovani pensione a 72 anni
Le nuove regole si aggiungono, e in qualche modo completano, il meccanismo degli scalini introdotto dal precedente governo Prodi. Il nuovo sistema partirà nel 2015 con un allungamento dell'età lavorativa di soli 3 mesi. Ma di lì in avanti la pensione è destinata a farsi sempre più lontana. Secondo il modello utilizzato per i calcoli, la vita media cresce di 1 anno ogni 5. L'età pensionabile aumenterà di conseguenza, secondo scaglioni parametrati sulle aspettative di vita, fino al 2049 quando serviranno 72 anni per gli uomini e 67 per le donne, cioè 7 anni di lavoro in più rispetto a oggi.
In compenso la pensione sarà più consistente. Si lavora di più, si versano più contributi e quindi il tasso di sostituzione, ovvero il rapporto tra pensione e ultimo stipendio, sarà più alto.
Ecco alcune stime riferite a diverse fasce d'età:
Età attuale
Situazione pensionisticaprima della riforma
Situazione pensionisticadopo la riforma
30 anni
- Data pensionamento: 1.1.2041- Età: 61 anni e 6 mesi - Rapporto ult. stipendio: 51%
- Data pensionamento: 1.10.2044- Età: 65 anni e 3 mesi- Rapporto ult. stipendio: 66%
40 anni
- Data pensionamento: 1.1.2031- Età: 61 anni e 6 mesi - Rapporto ult. stipendio: 54%
- Data pensionamento: 1.1.2034- Età: 64 anni e 6 mesi- Rapporto ult. stipendio: 52%
50 anni
- Data pensionamento: 1.1.2021- Età: 61 anni e 6 mesi- Rapporto ult. stipendio: 60%
- Data pensionamento: 1.1.2022- Età: 62 anni e 6 mesi- Rapporto ult. stipendio: 63%
Ma, per l'appunto, si tratta di stime. In realtà col nuovo sistema non sarà più possibile sapere con largo anticipo la data certa della pensione, perché questa sarà stabilita di volta in volta dalle rilevazioni Istat.


Mimmo Russo