03 ottobre 2009

ANIELLO DI RUOCCO DISERTA L'ASSEMBLEA COMUNALE.


CELLOLE. Aniello Di Ruocco non era presente di persona all'ultimo Consiglio comunale, ma erano presenti diversi uomini vicini alle sue posizioni all'interno di Sinistra e Libertà – Partito socialista. L'ex assessore all'Ambiente della giunta Lepore ha preferito disertare, per motivi non conosciuti al momento, l'Assemblea cittadina dopo la decisione unilaterale di lasciare l'esecutivo. La sua defezione ha aperto il toto candidature per ricoprire l'incarico, abbastanza importante in tempo di emergenza continua sul fronte ambientale, ed anche un problema politico per la maggioranza di Antonio Lepore (nella foto). Di Ruocco pare abbia optato per una simile decisione, un paio di cene presso noti ristoranti della zona ne sarebbero la conferma, per lavorare alla propria candidatura alle elezioni provinciali 2010. Una candidatura che non poteva avere il supporto del gruppo di maggioranza, divenuto nel tempo politico dall'iniziale lista civica. Un politico di colore avverso ai propri, visto che tolti Giovanni Venturino, consigliere delegato alle Politiche giovanili formalmente indipendente sebbene vicino alle posizioni di Valerio Mozzillo (per anni coordinatore de La Margherita – Democrazia e Liberta, poi aderente al Partito democratico), e Giovanni Freda, formalmente indipendente sebbene anch'egli vicino alle posizioni democratiche nazionali), sono tutti militanti del Popolo delle Libertà.
La decisione del segretario socialista pone anche una domanda: se Di Ruocco, per perseguire la propria candidatura alle elezioni provinciali, ha dovuto dimettersi da assessore comunale vuol dire che il Pdl punterà compatto su un proprio nominativo interno oppure è il preludio per altre defezioni? La candidatura di compattezza potrebbe vedere il sindaco Lepore in prima fila o anche il Presidente del Consiglio comunale Tommaso Martucci, che non ha mai nascosto la propria volontà di sedere nuovamente al parlamentino di Viale Trieste, o qualcun altro. Se non fosse candidatura di compattezza si potrebbero vedere nuove defezioni, ponendo un duplice problema: la governabilità della cittadina (le possibili defezioni potrebbero diminuire i numeri a disposizione della maggioranza nella pubblica Assise); e quella dell'eleggibilità di qualche cittadino cellolese al Consiglio provinciale (non in senso di impossibilità formale a candidarsi, bensì nel senso di raggiungimento del quorum necessario per essere eletti; un problema del genere si verificò alle scorse elezioni con sei candidati di Cellole e nessun eletto).
Infine, l'ultima considerazione. Di Ruocco si è dimesso da assessore e non ha lasciato la maggioranza, ma l'eventuale competizione contro un candidato del gruppo maggioritario (il cosiddetto candidato di coalizione, che politicamente dovrebbe attestare anche la bontà del lavoro svolto nel campo amministrativo) lo porrebbe come opposizione. Dunque, fuori dall'attuale maggioranza. In attesa che si chiarisca quest'ultimo nodo si può dire che il Consiglio comunale non ha ancora maturato evidenti cambiamenti, sebbene ci siano tutte le premesse per cambiare gli equilibri delle forze in campo.


Elio Romano