23 ottobre 2008

Al Castello di Faicchio convegno sulle piante officinali del Matese.




Faicchio. In occasione della chiusura del progetto “OFFICINA PER LA VALORIZZAZIONE DELLE ERBE OFFICINALI DEL MATESE E DEI LORO USI E TRADIZIONI” PROGETTO FASE C1 S PRM LOR 009”, realizzato nel territorio del Parco, l’RTI risultata affidataria, costituita tra due società sinergiche e a differente specializzazione (Agrotec S.p.A / DM Consulting S.r.l.), ha organizzato sabato 25 ottobre 2008, presso la sala delle Armi del prestigioso castello di Faicchio (BN), il Convegno “Le piante officinali del Matese” in cui interverranno il Presidente del Parco ed consulenti del Gruppo di Lavoro dell’RTI che presenteranno i risultati della ricerca.
Il territorio del Parco Regionale del Matese, ed in particolare le sue incontaminate montagne, si distinguono per una ricchissima e sorprendente varietà di specie floristiche e vegetazionali con particolare riferimento alle erbe aromatiche e officinali, dalle peculiari proprietà e variabilità dei costituenti chimici, che suscitano, allo stesso tempo, curiosità e desiderio di conoscenza.
Per queste ragioni l’Ente Parco, in linea con la filosofia di gestione orientata alla valorizzazione delle eccellenze del territorio e condividendo le problematiche e le esigenze emerse e gli orientamenti in campo scientifico, ha scelto di puntare proprio sull’approfondimento di queste tematiche specialistiche, avviando un corpus diversificato di azioni di ricerca e sperimentazione, con l’obiettivo di studiarne le principali caratteristiche, attraverso il riconoscimento e la caratterizzazione dei principi attivi presenti nelle piante, per poi, in funzione dei risultati ottenuti, verificare sia le possibilità di utilizzo terapeutico dei principi attivi e sia valutare i possibili risvolti occupazionali e di sviluppo socio-economico per le comunità locali.
In completa sintonia con le finalità e le richieste dell’Ente Parco, l’RTI ha scelto di operare con un approccio di tipo olistico, interdisciplinare e, per sua natura, composito, per evidenziare l’importanza di un progetto unitario, anche dal punto di vista della comunicazione che, qui, assume il valore di un filo conduttore per la conoscenza e la valorizzazione delle erbe officinali del Matese, dei loro usi e delle loro tradizioni.
Nello specifico il progetto attivato dal luglio 2007 e concluso per la parte scientifica a settembre 2008 ha condotto un’approfondita e coordinata attività di ricerca e sperimentazione sulle erbe officinali, studiandone le principali caratteristiche attraverso tre fasi principali: la raccolta e la catalogazione, la trasformazione-estrazione e lo studio in laboratorio, la divulgazione.
L’Ente Parco del Matese ha sostenuto e seguito con grande interesse il lavoro condotto dal Gruppo di lavoro dell’RTI, ribadendo l’importanza di pianificare insieme come modalità per la futura promozione della conoscenza dell’uso delle erbe officinali del Matese, anche con riferimento alla cultura erboristica.
Per questo motivo è stato attivato un ulteriore momento di indagine relativo alla conoscenza di rimedi curativi tratti dalla tradizione locale, al fine di integrare i risultati scientifici e divulgare, custodire e trasferire il patrimonio di conoscenze per le future generazioni.
Contemporaneamente alle attività scientifiche il progetto ha realizzato mappe interattive per la localizzazione delle 16 piante di interesse farmaceutico e redatto una pubblicazione scientifica sugli esiti complessivi della ricerca e sul patrimonio di conoscenze con essa acquisito, per rendere fruibili e condivisibili i risultati raggiunti.
L’Ente Parco, quale ideatore e promotore delle attività realizzate con questo progetto, si propone dunque quale riferimento culturale per l’avvio di uno sviluppo sostenibile dell’economia della montagna, attivando studi e progetti per offrire nuove opportunità, in particolare alle comunità locali, legate proprio ad una possibile riconversione produttiva dei terreni agricoli in abbandono a favore della coltivazione di specie officinali.


Pietro Rossi