17 settembre 2008

Fusco preoccupato per la Nuova programmazione dei POR 2007/2013, invoca l'intervento dell’Assessore Regionale Ganapini.




Piedimonte Matese. Il Presidente del Consiglio Generale della Comunità Montana del Matese, Prof. Marco Fusco (nella foto a sinistra) preoccupato della situazione dei fondi POR Campania 2007/2013 ha lanciato un’appello all’Assessore Regionale all’Ambiente Ganapini. Quando ogni altra via – ci ha dichiarato il Presidente Marco Fusco - per ottenere il riconoscimento di diritti che si credono acquisiti e rimangono insoddisfatti è preclusa, non rimane altro che rivolgersi a chi è al vertice della scala di intervento al riguardo. E’ per questo che mi sono rivolto all’Assessore Regionale all’Ambiente (nella foto a destra). Voglio troppo bene al territorio che mi è stato affidato come amministratore per continuare a tacere di fronte a certi scempii che reclamano una urgente soluzione. Voglio troppo bene, in particolare all’alto Matese, per non denunziare una serie di inadempienze degli organismi preposti che rischiano di portare a estreme conseguenze il degrado che vedo in questa bellissima area interna della Campania. Abbia questa mia come un grido di dolore che si rivolge alla massima autorità competente perché si arresti un declino che potrebbe diventare irreparabile.
Mi sono permesso pertanto di sottoporre all’Assessore Ganapini, un elenco di opere “incompiute” che necessitano di urgenti interventi a favore del Matese, dalle molteplici risorse, che è minacciato, insisto, da un degrado irreparabile specialmente per quanto attiene alla materia di ambiente.

Capriati A Volturno INFOPOINT: un capolavoro di arte. Compatibile con il contesto, costo oltre 400 mila euro. Una struttura di rara fattura ed armonia prospiciente un’area di notevole pregio ambientale che potrebbe essere il biglietto da visita di un territorio incantevole. Risultato finale? Inutilizzato, chiuso.
RIFUGIO di Castello del Matese: finito con la ditta che ancora attende di percepire le spettanze. Un’altra cattedrale nel deserto. Risultato finale? Chiuso, viene aperto per un breve periodo all’anno grazie alla sensibilità di alcuni gruppi ambientalisti locali.
Cipresseta di Fontegreca: interessata da uno studio sistematico del CNR IPP di Firenze, inserita nei progetti europei Cypmed e Medcypre terminati nel 2007. Grazie alla ricerca scientifica la cipresseta meglio conosciuta come “Bosco degli Zappini” è stata inserita nel Libro regionale di materiale di base. Ma dalla provincia, dalla Regione, dal Parco del Matese non sono state assicurate altre risorse, pertanto si rischia di vanificare gli studi dei professori Raddi e Panconesi del CNR. Per il Parco Regionale del Matese il Bosco degli Zappini è classificato come “progetto pilota”. Ma nella voce ricerca scientifica l’Ente parco destina zero risorse. Risultato finale? Un sito unico in Europa si va sfaldando a pezzi dinanzi alle intemperie, all’affronto di vari agenti distruttivi e all’indifferenza di chi dovrebbe con urgenza intervenire.
INFOPOINT DI Fontegreca: in via di realizzazione e non è dato sapere se e come si riuscirà a portare a termine l’intervento, atteso che occorre rendicontare entro il 2008. Risultato finale? Sarà inutilizzato come quello di Capriati A Volturno.
Laboratorio di erbe officinali San Lorenzello(Bn): in via di realizzazione. Lavori che partono, poi si fermono, poi riprendono…Risultato finale? Si rischia di restituire anche i fondi già assegnati….
Nuova sede Ente Parco Sant’Angelo d’Alife: cantiere eterno. Lavori che riprendono e che immediatamente vengono sospesi. Una struttura che ospitava una scuola e che ora avrà una nuova destinazione ma con un cartello: off limits… Chi vivrà, vedrà…
Villaggio dell’arte. Insieme ai progetti europei sulla cipresseta di Fontegreca, Villaggio dell’arte ha rappresentato un esempio del bello. Sì, proprio così. Realizzati capolavori dell’arte, veri e propri monumenti alla natura incontaminata che sono il vanto delle popolazioni matesine. Gli artisti di questa lodevole iniziativa, tra l’altro, hanno realizzato alcune zattere stile arte povera che dovevano diventare una attrattiva per i turisti così come avviene nei Paesi del Nord Europa. Sapete dove sono state sistemate queste opere d’arti? Accantonate e abbandonate in qualche “luogo” ben nascosto…vergogna!
Rendicontazione Por 2000/2006: in alto mare per tutte le opere( o quasi) citate sopra. I tempi non ci sono. Questo vuol dire che anche i fondi già stanziati ritorneranno indietro. In capo alla Regione qualcuno dovrebbe intervenire. Anche per evitare di arrivare alla fine e fare le cose in tutta fretta con conseguenze che tutti possono immaginare. Ma nessuno si rende conto di quale pericolo corrono gli Enti beneficiari dei fondi Por Campania 2000/2006. il rischio lo corre l’Ente Parco del Matese che se dovesse essere raggiunto da provvedimenti di revoca dei fondi già stanziati( ci sono tutte le condizioni perché arrivi un provvedimento del genere), non potrebbe attivare le procedure per la nuova Programmazione 2007/2013. Vi rendete conto di quale pericolo si corre?
Il Prof. Fusco si rivolge quindi all’Assessore e dice: “Signor Assessore, perdoni questa carrellata di…brutture, ma ci tenevo ad essere preciso. Ma ci sarebbero tanti altri esempi in negativo da aggiungere. Perdoni ancora, perché non viene, magari in privato, a fare una visita di persona ai luoghi che le ho elencato? Mi avrebbe, nel caso, sollecito accompagnatore.
Signor Assessore, per la nuova programmazione 2007/2013 occorre una svolta. Guai a ripetere gli “orrori” della precedente programmazione. Pensi, il suo predecessore, in un incontro istituzionale ebbe a dire:” nell’alto casertano abbiamo speso mille miliardi di vecchie lire con i Pit, ma per fare cosa? Quando giro per i comuni e i posti del Matese, mi accorgo che nulla è stato fatto….” Parole sante! Signor Assessore abbiamo bisogno di vivere una stagione nuova, per molti versi anomala nonché densa di prospettive e, quindi, di preoccupazioni per l’immediato futuro. Forse nell’attuale contingenza c’è un solo aspetto positivo: il silenzio dei componenti le parti in contrapposizione, dato che, mi sembra, la sua posizione è super partes e, quindi, unicamente intenta alla soddisfazione delle esigenze della collettività. Io sogno che Ella, approfittando di tutte le sue prerogative istituzionali dia man forte alla soluzione dei problemi della nostra terra. Senza le cascate di parole, spesso rumorose e inconcludenti, senza i vari “confronti” che spesso riducono a passerelle di protagonisti in cerca di un momento di gloria, è più facile decidere per il bene vero dei cittadini. Sia chiaro: non ce l’ho con la democrazia, né invoco autocrati, ce l’ho sì, a morte, come tanti concittadini come me, contro un certo modo di intendere ed esercitare la politica, che diventa- chi non vede!- partitocrazia, interesse di gruppo, quando non personalismo ed interesse egoista… La legge sacrosanta del buon governo, che gli antichi conoscevano e ripetevano- salus populi suprema lex esto!- è tuttora valida, è eticamente cogente, ma quante volte si è costretti, guardando a ciò che succede nelle varie stanze dei bottoni, a constatare che, invece, il bene del popolo non è la suprema legge a cui tutti, senza distinzione di appartenenza, si debbono sentire obbligati e sottomessi! Signor Assessore, il nostro Matese ha bisogno non di chiacchiere e di diatribe, ha bisogno di decisioni sagge e di rapidi passaggi ad esecuzione. Ella, signor Assessore, è in ciò favorito. Noi riconosciamo pochi meriti a chi, negli ultimi anni ha occupato la sua poltrona. Il nostro Matese ha cambiato volto lentamente, ahimè, troppo lentamente: c’è dunque bisogno del tocco finale e risolutivo. Uno storico definì la montagna del Matese “sacra”: oggi sono visibili gli atti sacrileghi perpetrati da amministratori, tecnici a danno delle bellezze naturali del nostro comprensorio. Basta girare un poco, da Capriati A Volturno fino a Piedimonte Matese, passando per l’alto casertano per rendersi conto degli attentati criminali all’ambiente: montagne “smontate” per relizzare fantomatiche zone industriali; cemento e sabbia utilizzati anche nel cuore di siti di inestimabile valore; grandi opere come acquedotti che hanno violentato boschi, senza prevedere il ripristino dello stato dei luoghi; abusi edilizi a ripetizione e non “condonabili”. Potrei continuare all’infinito con le “brutture” del Matese.
Auguri, signor Assessore! Non abbia paura di agire, in nome dei poteri che istituzionalmente ella possiede, non abbia paura di intervenire decisamente: ella ha la fortuna di non dover rispondere che a Dio, alla sua coscienza e alla legge. Non dovrà fare i conti con litanie di interpellanze e di interrogazioni. Ella oltretutto a quanto io sappia, non ha mire di carriera politica, vera palla al piede di tanti amministratori. Per pietà, intervenga: avrà la riconoscenza mia e della gente matesina e il suo nome sarà benedetto per sempre”.

Pietro Rossi