11 gennaio 2014

L’A.N.L.C. PIANGE LA PERDITA DEL “BRIGADIERE MINICUCCIO”


Da sx Agostino Zampone, Mattia Parente e Domenico Raimondo

GRAZZANISE – Proprio sull’argine del Volturno la sua casa dov’era nato 69 anni fa. E là, in un tristissimo giorno di quest’anno 2014 appena agl’inizi, ha lasciato i suoi affetti più cari: la moglie Teresa Izzo, i figli Mattia, Giuseppina, Concetta, Marta e Stefano, la sorella Teresa, il fratello Mattia. Il protagonista? Per come ha generosamente vissuto ed ora per il vuoto che ha lasciato, è lui: Domenico Raimondo, “ ‘o figlio ‘e Puppina ‘a Rossa”. Semplice, buono d’animo, gioviale, di poche parole. Vigoroso e bel giovane ai suoi tempi, aveva conservato i tratti gentili del volto perfino negli ultimi mesi afflitti da una malattia che troppo prematuramente l’ha strappato a questo mondo. Lo conoscevano bene e lo apprezzavano all’ospedale “S.Anna e San Sebastiano” di Caserta, dove ha seriamente prestato servizio per molti anni, ma oltre l’ambito familiare e lavorativo, lo stimavano i tanti suoi amici e specialmente coloro che con Domenico hanno condiviso la grande passione del volontariato ambientalista. Uno di essi, Agostino Zampone - maestro di karate e coordinatore del Nucleo comunale di Protezione civile (NcPc) -, ha tracciato così il commosso ricordo del sodale perduto:  Posso iniziare dicendo che per me Mimì o Minicuccio. come parecchi lo chiamavano, era molto più di un amico. Io consideravo il brigadiere Raimondo come un fratello maggiore. La  nostra amicizia, nata più di trent'anni fa, era di quelle vere, di quelle che non tradiscono mai. Sempre disponibile con tutti, sempre attivo, sempre pronto a servire gli uomini e la natura. Ora piangiamo una perdita molto sentita anche alla Segreteria provinciale dell’Anlc (Associazione nazionale libera caccia) nella cui organizzazione  svolgevamo insieme mansioni di guardie ittico-venatorie e ambientali. Infatti a rappresentare l’Anlc alla cerimonia funebre è intervenuto il presidente provinciale, Stefano di Matteo, manifestando un  profondo rimpianto, anche a nome di tutti gli agenti e i soci. Non posso dimenticare le innumerevoli operazioni antibracconaggio svolte a stretto contatto di gomito con lui, sempre con notevole successo e sempre in forma di prevenzione e di educazione. Minicuccio ha fatto parte anche del NcPc di Grazzanise, anche se per poco tempo e tuttavia, in seguito, dov'ero io c'era anche lui, in un modo o nell'altro. Eppure  il campo in cui ci siamo dati da fare di più, negli ultimi anni, è stato quello del servizio di repressione di discariche abusive e tutto era legato ad una convinta e costante difesa dell'ambiente e dell'ecologia. Insieme abbiamo contribuito ad arginare il barbaro fenomeno, segnalando agli Organi di competenza ogni illecito. Potrei continuare all'infinito, ma per una persona come Minicuccio non basterebbe una pagina intera di giornale. Sarà per me difficile se non anche impossibile dimenticare le parole che mi diceva quando mi telefonava per uscire di servizio: ‘Mariscià simm pront?’. Esprimo la mia sincera solidarietà a chi sentirà di più la sua mancanza: la moglie e tutti i suoì cari, una famiglia- modello molto legata! E spero che da lassù preghi per loro, affinché abbiano la forza di andare avanti. A questo punto, con un colpo di tacco e il saluto al basco, posso soltanto dire ‘Ciao Brigadiè! ‘U marisciall’ Zampone’ t’ saluta! Non dimenticarti di noi! Tu resterai sempre nei nostri cuori!’. Espressioni toccanti, indubbiamente, che traducono l’evidente nostalgia umana, ma anche la pressante necessità di un impegno sociale che deve continuare. Di Domenico Raimondo ormai resta l’ammirevole esempio da onorare e il Basso Volturno, terra difficile, continua ad aver bisogno di uomini come lui che sappiano dare il meglio di se stessi alla collettività e ad un habitat disastrato. Il fiume agonizzante, il suolo e le falde acquifere inquinate, la fauna e la flora soffrono, chiamano ogni giorno ciascuno e tutti, autorità e cittadini, a continuare e ad intensificare la nobile battaglia del brigadiere che non è più, ma che si è sempre battuto a difesa della vita e della legalità.
                                                                                                                   RAFFAELE RAIMONDO