09 aprile 2013

IN CAMPANIA CINQUE MINI OSPEDALI MOBILI FERMI DA ANNI!



Caserta- Nel pianeta sanità in Campania succede di tutto. Da una parte, l’ascia dei dirigenti regionali taglia e riduce la spesa sanitaria; dall’altra si assiste ad un vero e proprio  spreco di soldi pubblici. Come nel caso dei  cinque- costosissimi  camper di Telemedicina abbandonati, mai andati in funzione. Cinque poliambulatori mobili integrati in sistema  di telemedicina ad alta tecnologia, medica e informatica, dotati di attrezzature d’avanguardia (Tavolo radiologico, Tavolo operatorio, Ortopantomografo, Mammografo ad alta risoluzione ECG strumentazione medica varia idonea ad effettuare screening di medicina specialistica), dove è possibile effettuare visite specialistiche; interventi (c’è persino un tavolo operatorio), analisi di laboratorio; diagnostica per immagini, ecografie ed ecocardiogrammi, inoltre telemedicina per inviare e ricevere referti di analisi di laboratorio, tracciati e referti di ecografie, infine trasmissione di dati ed immagini verso ospedali per teleconsulti e videoconferenze.    Sistema trasmittente WiFi a lungo raggio in grado di comunicare autonomamente con la centrale di telemedicina in ogni situazione ambientale e in ogni posto del territorio coperto dal segnale .Finora non hanno visto nemmeno un paziente. “Un progetto ambizioso, un sistema  quello della Telemedicina, ---finanziato dalla Comunità Europea tramite i POR(Programma Operativo Regionale)  Campania, misura 4.11, “Servizi essenziali per la Popolazione rurale” al fine di sperimentare nuovi modelli di prevenzione e assistenza sanitaria per rendere più incisiva l’attività sul territorio e portare assistenza nelle zone rurali, anche nei luoghi più impervi. Un progetto che avrebbe dovuto assicurare una migliore e più rapida risposta alle aspettative dei pazienti; razionalizzare le spese sanitarie e sociali; evitare ricoveri impropri e ingiustificate degenze, ridurre i tempi di ospedalizzazione e, quindi, i tempi di degenza e liste di attesa”- racconta Antonio Rampone, cittadino di Gallo Matese, comune dell’alto casertano- che ospita uno dei cinque camper abbandonati.Finalità lodevoli, rimaste, però, sulla carta, nei comuni dell’Alto Casertano. I cinque camper  rappresentano un vero pronto soccorso su quattro ruote. Dotati di collegamenti telematici Hdsl (connettività ad alta velocità) e satellitari, questi ospedali mobili dovrebbero costituire un vero e proprio avamposto dell’assistenza sanitaria, in grado di fornire risposte in tempo reale anche grazie al tele consulto di luminari del Servizio Sanitario Nazionale distanti centinaia di chilometri.  Perché i 5 mini ospedali - acquistati con soldi pubblici - sono fermi, abbandonati da anni  - comprati, mai utilizzati - per incomprensibili  decisioni di chi gestisce la sanità in Campania. Stesso discorso per una Mercedes ML, acquistata per i trasporti veloci dei pazienti da assistere in prima emergenza mai utilizzata nell’alto casertano. Le attrezzature acquistate sono “custodite” presso la centrale di telemedicina ubicata nell’Azienda Ospedaliera di Caserta mentre i veicoli mobili sono custoditi in un parcheggio a pagamento dalla ASL Caserta. Ad eccezione delle attrezzature acquistate dai comuni Gallo Matese e Valle Agricola che sono custodite dai rispettivi comuni. Una sanità, evidentemente, con elettroencefalogramma piatto- se si permette questo tipo di sprechi. Attrezzati ospedali mobili- che dovrebbero rappresentare un risparmio consistente per le disastrate casse del Servizio Sanitario: le visite effettuate a bordo- costerebbero molto meno - delle stesse prestazioni effettuate in regime di day hospital- non ingolfando gli ospedali - evitando ricoveri superflui e costosissimi per semplici prestazioni. 
IL PROGETTO IN PILLOLE
Il “Sistema di Telemedicina Provinciale” trova la sua origine nelle risorse comunitarie gestite dalla Regione Campania nel periodo 2000-2006 – Bando 2003. Nello specifico la misura interessata è la misura 4.11 “servizi essenziali per la popolazione rurale”. I comuni interessati alla fruizione del servizio sono 43. tutti ricadenti nelle zone rurali della provincia (ex aree PIAR). La popolazione è di circa 30.000. utenti. In Italia non esiste un sistema di telemedicina che coinvolga un numero così elevato di comuni. Sistema trasmittente WiFi a lungo raggio in grado di comunicare autonomamente con la centrale di telemedicina in ogni situazione ambientale e in ogni posto del territorio coperto dal segnale. Il poliambulatorio mobile di Gallo Matese ha un’elevata tecnologia informatica. Esso risulta dotato di un controllo elettronico/sanitario - satellitare del mezzo e delle attrezzature che viene effettuato ogni 30 secondi. 
Giuseppe Sangiovanni