11 aprile 2013

IL CONSIGLIO DI STATO LEGGITTIMA IL CONSIGLIO DEI DELEGATI AL CONSORZIO DI BONIFICA DEL SANNIO ALIFANO.

Pietro Andrea Cappella
PIEDIMONTE MATESE. Le elezioni per il rinnovo del Consiglio dei Delegati del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano svoltesi nel marzo 2011 furono regolari e l’attuale Deputazione Amministrativa presieduta dal Prof. Pietro Andrea Cappella è legittimata a guidare l’Ente consortile fino alla scadenza naturale del proprio mandato. A pronunciarsi in maniera chiara ed inequivocabile, mettendo definitivamente la parola fine a ricorsi e controricorsi promossi in questi due anni dalla minoranza, è il Consiglio di Stato che, con sentenza depositata nel tardo pomeriggio di mercoledì, ha respinto tutti e quattro i reclami firmati dai candidati non eletti della lista della Riscossa Raffaele Ferraiuolo, Maria Gianfrancesco, Ernesto Vertucci e Pasquale Mastrangelo, e tesi ad ottenere l’annullamento della sentenza con cui il Tar Campania, lo scorso anno, aveva già stabilito in primo grado la perfetta regolarità di tutte le operazioni elettorali di due anni fa che sancirono la vittoria elettorale della compagine di Campagna Amica guidata da Cappella. All’esito dell’udienza di merito svoltasi lo scorso 8 marzo ed udita la relazione del consigliere estensore Raffaele Prosperi, la quinta sezione del Consiglio di Stato presieduta dal giudice Stefano Baccarini ha bocciato in toto il ricorso firmato dal leader dell’opposizione Ferraiuolo, difeso dall’avvocato Umberto Gentile, ritenendo infondate le motivazioni addotte per chiedere l’annullamento delle elezioni consortili, e dato pienamente ragione alle tesi portate avanti sin dall’inizio dal Consorzio di Bonifica costituitosi in giudizio tramite gli avvocati Luigi Maria D’Angiolella ed Eleonora Marzano.  Dall’accettazione delle deleghe con autenticata la sola firma del delegante al rifiuto da parte dei presidenti di seggio, invece, delle deleghe con l’autentica della firma del delegato, passando per la presenza delle barriere architettoniche nei seggi e per il protrarsi delle operazioni di voto ben oltre l’ora di chiusura, con gli elettori in fila, tutti questi motivi sono stati respinti dai giudici di Palazzo Spada che hanno confermato la sentenza del Tar Campania, che aveva già sancito la piena legittimità dell’attuale amministrazione Cappella a governare l’Ente di viale della Libertà, e sposato in pieni la tesi giurisprudenziale posta a fondamento della decisione di primo grado, ribadendo che “non vi possono altrettanto essere dubbi su quella che il Tar ha definito “modalità grossolana di redazione del testo legislativo”, poiché nelle disposizioni in materia di delega, ma ancor più nei principi essenziali della logica, non si rinvengono ragioni per cui debba essere autenticata la firma del delegato e non quella del delegante”.  Il deposito della sentenza da parte dei giudici amministrativi è stata accolta con estrema soddisfazione dal presidente del Consorzio Cappella:  “La decisione del Consiglio di Stato, dopo quella già chiara e significativa del Tar Campania arrivata un anno fa, è il sigillo della legittimità della nostra Amministrazione e della nostra maggioranza democraticamente e liberamente eletta due anni fa alla guida dell’Ente.  Noi abbiamo sostenuto la regolarità del voto sin dal primo momento e, forti del consenso ricevuto dai consorziati, ci siamo messi subito a lavoro per risolvere le tante problematiche che attanagliano il Consorzio, partendo dal risanamento finanziario e dal taglio dei costi inutili fino alla realizzazione di progetti per garantire maggiori e migliori servizi agli utenti.Al contrario, i candidati non eletti nella lista della Riscossa guidati da Raffaele Ferraiuolo hanno preferito fare ricorsi e tentare in tutti i modi di mandare a casa un’amministrazione che lavora per il bene degli agricoltori e dell’Ente, cercando di destabilizzare una maggioranza e di cancellare una gestione sana e utile alla causa piuttosto che collaborare alla risoluzione dei problemi, con l’unico risultato ottenuto di aver gravato sulle casse consortili per decine di migliaia di euro di spese legali che saranno sostenute sempre dagli utenti.  Noi comunque – conclude Cappella - continueremo nel solco già tracciato, a testa alta e sicuri di avere il sostegno degli agricoltori”. 
Pietro Rossi