25 marzo 2013

INTEGRAZIONE, SVILUPPO E LAVORO. PATRICIELLO AL CONVEGNO DI NAPOLI


On. Aldo Patriciello

NAPOLI.Nel giorno in cui ricorre l’anniversario dei Trattati di Roma, con cui i sancì 56 anni fa la nascita dell’Unione Europea, parliamo e presentiamo una iniziativa che io considero lodevole che segue quel concetto di condivisione, crescita e innovazione che erano alla base della costituzione della CEE. Ancor di più perché tale evento si svolge in un contesto universitario e le realtà accademiche, così come più in generale tutte le ‘istituzioni culturali’ sono il luogo nevralgico dove si produce conoscenza e dove il processo di integrazione deve affermarsi come progetto politico e non semplicemente come mercato economico”. Così l’On. Aldo Patriciello, deputato al Parlamento europeo e membro delle Commissioni ITRE e CONT, oggi al convegno, organizzato dall’Università Parthenope di Napoli, dal titolo ‘UE - Integrazione, sviluppo, lavoro. Sostenere le imprese per sostenere i giovani’.  La conoscenza – ha continuato Patriciello nel corso del suo intervento - rappresenta la risorsa strategica su cui si gioca la capacità dei sistemi di innovarsi e modernizzarsi. Il futuro sarà sempre più segnato dalla produzione, accumulazione, circolazione e valorizzazione della conoscenza. Ciò che conterà sarà la capacità di utilizzare le proprie basi di conoscenza, in genere costruite su un ambito locale caratteristico, per creare competenze distintive in grado di entrare nelle reti di formazione della conoscenza globale.  La recente crisi economica deve rappresentare per tutti noi un momento da cui ripartire valorizzando e sfruttando in maniera costruttiva le energie più nobili dei nostri territori per ridisegnare un sistema Paese con delle riforme orientate appunto sulla conoscenza. Le risorse ci sono e in gran parte sono state messe a disposizione dall’Unione europea ma occorre lavorare in modo sinergico affinché amministratori locali, provinciali, regionali ed europei possano drenare queste preziose risorse per la crescita economica tramite progetti credibili e sostenibili tanto dal punto di vista economico quanto ambientale e sociale. Dal Settimo Programma Quadro, di cui siamo all’ultimo anno di applicazione, a Orizzonte 2020 che entrerà in vigore il 1 gennaio 2014 e avrà una dotazione in bilancio di 80 miliardi di euro per i prossimi sette anni. Dal riordino della programmazione dei Fondi strutturali, alle sfide della nuova Politica Agricola Comune, dai programmi di micro credito Jasmine e Jeremie ai finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese, dalle iniziative per i giovani a quelle sociali sono numerose le opportunità presenti e future che l’Unione europea permette di cogliere. Le università, in quanto fornitrici di know-how, devono rappresentare in misura crescente il cardine attorno al quale far ruotare tutti i processi di ricerca, aumentando le collaborazioni transnazionali e interagendo con il mondo imprenditoriale e con le amministrazioni locali al fine di creare dei cluster tesi a rafforzare il tessuto economico regionale. Solo valorizzando in modo appropriato i frutti della ricerca, mediante una crescente interazione tra mondo produttivo e accademico, si riuscirà ad intercettare preziose risorse economiche e si impedirà al contempo la svendita intellettuale cui tanti ricercatori vanno incontro se non opportunamente sostenuti nello svolgimento delle proprie mansioni. Dal canto nostro, in Parlamento lavoreremo in questo anno di fine legislatura affinché si rafforzi la solidità economica del nostro Continente mediante un’Unione sempre più politica basata sulla comunione di intenti e di valori. Sviluppare un pensiero e trovare un’anima: è  questa la vera sfida che le istituzioni comunitarie, fatte per unire completamente ciò che è simile, per avvicinare ciò che è ancora diverso, hanno di fronte a sé per riformarsi e rafforzarsi. Ognuno di noi, ha la responsabilità di essere protagonista e custode del sogno europeo”.
 Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello