22 febbraio 2013

L’on. Enrico Letta ha incontrato gli elettori di Piedimonte Matese.





PIEDIMONTE MATESE. Una sala consiliare gremita di cittadini e amministratori locali  ha accolto ieri sera, nel penultimo giorno di campagna elettorale del Partito Democratico, l’on. Enrico Letta accompagnato da altri candidati a Camera e Senato per la circoscrizione Campania 2. C’erano con lui Rosaria Capacchione, Enzo Amendola, Lucia Esposito, Stefano Graziano e Camilla Sgambato. Dopo l’apertura e i saluti del segretario della sezione piedimontese Rosario Rossi, la parola è passata al padrone di casa, il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello, il quale si è subito concentrato sui problemi che pesano quotidianamente sulle attività di amministratore di un comune interno di provincia, e sulla necessità di recuperare il legame della politica con i cittadini: “Dobbiamo tornare a fare politica, a dialogare con la gente, annullare il clima di antipolitica che percepiamo ogni giorno. Noi amministratori non abbiamo più legami con le istituzioni, che spesso ci calano addosso norme o soppressioni”, ha detto il Sindaco, citando a questo proposito la scelta del governo Monti di cancellare la sezione distaccata del Tribunale. “Priorità anche per i lavori pubblici, non finanziando le grandi opere ma dando liquidità ai comuni”, prospettiva che si sposa con l’urgenza di intervenire sul Patto di stabilità, le cui norme “fanno confusione, e nel 2014 sarà un disastro poiché anche i comuni più piccoli sono obbligati al rispetto del Patto da quest’anno”, ha ribadito Cappello evidenziando agli astanti le condizioni di difficoltà economica vissute dai cittadini. Poi un’aspra critica al centrodestra: “Il nostro territorio non avrà rappresentanti diretti in Parlamento, ma pensiamo anche che per 5 anni ne abbiamo avuto uno al Governo, e tuttavia da parte sua c’è stata assenza, lontananza. Dopo il Governo nazionale bisognerà mettere mano a quello provinciale e regionale, che hanno cancellato le conquiste di civiltà  promosse dal centrosinistra, come il reddito di cittadinanza, il contrasto alla povertà, il reinserimento di ex tossicodipendenti e detenuti”. Corposo l’intervento di Enrico Letta, giunto in Municipio dopo un incontro in piazza Plebiscito a Napoli. “Quello in Campania, assieme alla Lombardia, sarà un voto decisivo in questa tornata elettorale, che si gioca tra noi e Berlusconi, gli altri possono solo aiutarlo a vincere”. Incomincia così il vice segretario del Pd, stabilendo subito le differenze con le altre forze politiche in campo: “Noi siamo un partito diverso, non abbiamo padroni, non c’è il nome del proprietario sul simbolo, il nostro leader è stato scelto democraticamente, a differenza di altri. Chi non vive la democrazia dentro non lo fa neppure fuori”. Sono contento di essere qui stasera - ha continuato Letta - per dare atto, attraverso il lavoro di Vincenzo Cappello, della buona amministrazione che tanti sindaci del Pd operano quotidianamente per tener alto il valore degli enti locali, oggi spesso lasciati soli in trincea”. La modifica della legge elettorale è il primo grande tema affrontato dall’esponente del Pd, assieme a quello della riduzione del numero di parlamentari, e della forte presenza femminile nel Governo di centrosinistra.  Il rilancio del Mezzogiorno è tra i cardini dell’agenda del Partito Democratico. “Noi possiamo permetterci di parlare la stessa lingua in ogni parte d’Italia, a differenza di Berlusconi che ha firmato un patto con la Lega per far rimanere il 75% delle tasse in Lombardia, 8 miliardi di euro tolti al Sud. E’ la fine dell’idea di Paese unito. Il Sud ha bisogno di investimenti e risorse, non di diventare sussidiario del Nord”. L’evasione fiscale, la tassazione progressiva (“Come diceva don Milani, non c’è niente di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali”), l’occupazione, sono le questioni che hanno concluso l’intervento di Enrico Letta, che stasera è a Caserta per la chiusura della campagna elettorale.

Pietro Rossi