25 gennaio 2013

Dieci giorni in Ghana, migliaia di scatti, un’esperienza che traspare dal suo sguardo, quello stesso che sa donare istanti unici ai suoi ammiratori.


Giovanni Izzo

Dieci giorni in Ghana, migliaia di scatti, un’esperienza che traspare dal suo sguardo, quello stesso che sa donare istanti unici ai suoi ammiratori. Il Maestro Giovanni Izzo ha legato il suo nome a quello dell’AIRO (Associazione Italiana Rinnovamento in Oculistica) nata grazie ad un gruppo di professionisti della Clinica ‘Mediterranea’ di Napoli, rimanendo a stretto contatto con gli oculisti della missione che nel periodo di Dicembre sono stati in Ghana. Ne è tornato arricchito, umanamente e professionalmente, e colpisce il fatto che ne parli, lui così schivo che a tirargli una parola ce ne vuole, o meglio, cerca di parlarne perché si percepisce l’emozione che lo ha pervaso in questo viaggio e che ancora lo coinvolge. ‘Nessuna foto potrà mai rendere l’esperienza vissuta in quei posti’ ha detto il maestro Izzo e lo ha detto con rammarico perché si sente quanto vorrebbe ‘trasmettere’ della sua permanenza presso l’ospedale –chiamiamolo ospedale, ha precisato- in cui i medici hanno lavorato ed operato. Ha assistito alla vita quotidiana, quella che si vede solo in televisione, ne è rimasto ‘rapito’ e sconcertato perché ‘anche vederlo attraverso uno schermo è diverso dal viverlo in prima persona’: il caldo e gli odori, e soprattutto questi ultimi, Izzo rimpiange di non avere i mezzi per renderli concreti. Non ci si stancherebbe di ascoltarlo mentre cerca (cosa umanamente impossibile) di condividere le sensazioni provate e che si è portato a casa. Nel suo studio, attraverso i suoi scatti, offrirà, e donerà, ai suoi estimatori pezzi dell’esperienza che gli hanno fatto uscire un fiume di parole sul viaggio da poco concluso e che andrà a raccontare con immagini che proietteranno il suo pubblico in quei posti assolati, dagli odori pregnanti che non puoi trasmettere con una foto e che invece sono l’essenza del posto e dei suoi abitanti… Il suo nome per un reportage scientifico che racconta il lavoro degli specialisti, volontari a caratteri cubitali, che per dieci giorni hanno messo la loro professionalità a disposizione della popolazione ghanese. Ma di quel viaggio Izzo racconterà ancora altro e la sensibilità di questo Maestro schivo che coglie ciò che nessun altro sa vedere, renderà anche ciò che non si può trasmettere riuscendo a far percepire quanto è rimasto ‘fuori’ dall’obiettivo, nonostante lui asserisca che ‘ci si deve andare per cogliere l’insieme’.
Giovanna Pezzera.