04 settembre 2012

GROSSA MACCHIA RISCONTRATA NEL FIUME LETE PRESSO LETINO








LETINO.  I corsi d’acqua del Parco Regionale del Matese in questi ultimi tempi stanno destando grosse preoccupazione per lo stato d’inquinamento, tra questi è stato segnalato la situazione precaria del fiume Lete presso Letino, dove sono state segnalate sulla superficie dell’acqua delle grosse chiazze oleose di colore azzurrognolo. A quanto pare del fatto si sta  interessando l’ENEL che sta effettuando delle analisi per stabilire le cause dell’accaduto. Le ipotesi che si avanzano sull’accaduto sono tante potrebbe non essere causato da inquinamento chimico ma microbiologico. Ci sono germi (Pseudomonas) che vivono normalmente nelle acque e possono produrre pigmentazioni proprio di quella colorazione. (ricordate la "mozzarella blu"?). Le temperature favorevoli e l'acqua stagnante avrebbero potuto incrementare il fenomeno. Certo c'è bisogno di un intervento delle Autorità e delle analisi dell'ARPAC per avere certezza o comunque avere un esito certo dell'evento. Il fiume Lete, che nasce per fenomeno carsico nel cuore del  Matese, nel comune di  Letino in località campo delle Secine, ad un'altitudine di 1.028 m s.l.m. è   caratterizzato da una marcata situazione di criticità quantitativa, acuita nei periodi di magra. Tale situazione è particolarmente evidente nel tratto a valle del Lago di Letino in ragione dell’effetto delle opere di regolazione realizzate per l’esercizio del prelievo idroelettrico effettuato in corrispondenza del lago. Sentito in merito il Presidente del Parco Regionale del Matese Dott. Umberto De Nicola ha ribadito che non  è pervenuta ad oggi nessuna segnalazione ufficiale e pertanto nel momento in cui qualcuno denuncerà l’accaduto saranno allertati tempestivamente tutti gli organi di competenza affinché si faccia luce sull’intera vicenda. Il fiume Lete dopo aver attraversato i comuni di Gallo Matese, Prata Sannita, Pratella e Ailano, affluisce nel  fiume Volturno. Agli inizi del  1907 la Società Meridionale di Elettricità con sede a Napoli, ordinò la costruzione di una  diga di sbarramento del fiume a Letino, che serviva ad alimentare la Centrale idroelettrica di  Prata Sannita. Negli anni sessanta fu costruito il lago artificiale di  Gallo Matese, sempre per sbarramento del corso del fiume, sfruttato per il funzionamento della centralina di Gallo Matese, dal 1969, anche per l'alimentazione della centrale idroelettrica di  Capriati al Volturno.
Pietro Rossi