27 agosto 2012

Parte a Caserta il percorso di sostegno alla genitorialità per famiglie italiane e straniere con figli piccoli.


Caserta. Il 21 Settembre  alle ore 16.00 inizia, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Diocesi di Caserta, sito in Via del Redentore, 64 “FAMIGLIE ALTROVE. Storie diverse, un unico impegno: essere genitori”, un progetto gratuito promosso dall’Associazione Osserva Giovani e finanziato con i fondi CSV Assovoce “Microprogettazione Sociale 2011”, la cui  durata è annuale. Il percorso si  rivolge  a 10 famiglie, nella fase del ciclo di vita della famiglia con bambini piccoli, in età compresa tra 1 mese e 3 anni, di cui 5 famiglie locali e 5 immigrate che rappresentano le etnie maggiormente presenti sul territorio casertano e della sua provincia, quali est-europeo, africani, asiatici e sud-americani. I  destinatari s’ incontreranno, insieme anche ad i propri figli, con l’ausilio di esperti nei settori della psicologia infantile, psicoterapia familiare, ostetricia ed  educazione, per comprendere i diversi modi di essere genitori e per scambiare e condividere pratiche, usanze, tradizioni e rituali delle culture di appartenenza rispetto all’educazione, alla cura dei figli  e di sé come persone, prima che genitori. Come spiega la dott.ssa Teresina Moschese, psicologa, responsabile del progetto:  “Il  passaggio alla genitorialità rappresenta una delle più impegnative transizioni nel ciclo di vita familiare, implicando un cambiamento sia a livello personale che coniugale. Tutti i neogenitori, in questa fase del ciclo di vita, indipendentemente dalla loro provenienza, possono trovarsi nella condizione di rimettere in discussione passato, presente e futuro, persino gli accordi consolidati nella coppia.  Per i genitori stranieri la sfida per ottenere e mantenere un equilibrio in questa fase potrebbe essere maggiormente impegnativa a causa della difficoltà a costruire una rete di sostegno e di riferimento per sé e per i figli in un paese straniero. Inoltre, dalle analisi dei flussi migratori dell’Istat, Caserta risulta una città multietnica, con  un sostanziale sviluppo di comunità autonome ed autosufficienti suddivise per paese di provenienza degli abitanti, analoghe ad una Little Italy o a una China Town negli Stati Uniti. Questa forma di ghettizzazione è certamente  un fenomeno sgradevole dal punto di vista umano e comunitario. Tali rilevanze ci hanno motivato ad attivare il percorso “Famiglie Altrove”. Riteniamo, infatti, che facilitare l’essere genitori, in modo sereno e consapevole, sia per chi è straniero, sia per chi accoglie possa essere un esperienza  estremamente utile a favorire un miglioramento della qualità della vita delle famiglie coinvolte nel progetto sia in termini di arricchimento umano e culturale, sia rispetto all’adattamento e alla costruzione di quella rete sociale prossima alla famiglia, necessario punto di riferimento e di supporto per affrontare i momenti critici della vita. Gioveranno di quest’intervento sia  le famiglie immigrate, sia  quelle autoctone le quali avranno l’opportunità di conoscere una porzione di mondo senza girarlo; confrontarsi con i diversi approcci alla vita;  fungere da “bussola” nell’esplorazione del sistema accogliente, facilintandone così l’ interiorizzazione delle regole e  lo sviluppo sociale, ma, allo stesso tempo, garantendo saldo il rispetto per  le identità culturali di ciascuno”.Al progetto parteciperà il team di esperti composto dal  dott. Adelchi Berlucchi, psicoterapeuta; dott.ssa Veronica Nigro, educatrice; dott.ssa Michela Silvestri, psicologa; Serena Moschese, addetto stampa e comunicazione. Ha curato il progetto grafico l’Associazione Numedia. Per accedere ai colloqui conoscitivi al fine partecipare al percorso, consultare il sito www.osservagiovani.altervista.org oppure, telefonare al 339.801 23 88. Osserva Giovani è un associazione di volontariato, che opera sul territorio della provincia di Caserta, ponendosi come obiettivo l'offrire un riferimento e sostegno per i giovani e le loro famiglie in tutte quelle fasi del ciclo di vita vissute come delicate e impegnative, al fine di prevernirne eventuali forme di disagio psicologico e/o sociale, e consentire così un miglioramento della qualità della vita del singolo e della comunità.