27 maggio 2012

Questa sera si alza il sipario sull’evento ”IlluminArti”. Spettacolo, arte, musica e luci nel centro storico di Piedimonte Matese.


PIEDIMONTE MATESE. IlluminArti: per la prima volta, nel centro storico di Piedimonte Matese, un itinerario lungo le vie dell’arte e della storia fa rivivere il borgo dimenticato, grazie all’Associazione culturale Byblos e al Comitato festeggiamenti di San Marcellino Martire, aspettando la solennità del 2 giugno, festività di San Marcellino, appunto, patrono della città.  L’appuntamento è per stasera a Piedimonte Matese da via Ercole d’Agnese a Largo Santa Maria La Vecchia, il primo tratto del borgo medioevale di San Giovanni sarà una piacevole sorpresa per quanti giungeranno a visitarlo. Per l’occasione saranno aperti, dalle 19 alle 24, tutti i siti di interesse artistico e storico. Tra questi, il chiostro cinquecentesco di San Domenico, la Cappella del Rosario, il Museo civico, la chiesa del S.S. Salvatore, gioiello architettonico di Cosimo Fanzago, la Cappella di San Biagio con il trecentesco ciclo degli affreschi tardogotici, la Basilica di Santa Maria Maggiore, il Palazzo ducale Gaetani d’Aragona. Sono previste visite guidate lungo il percorso, grazie al coinvolgimento degli studenti di tutti gli istituti superiori della Città. L’itinerario sarà arricchito da numerosi concerti e spettacoli con musica live, da palazzo Merolla al Palazzo De Forma, in Largo Santa Maria La Vecchia, dove ci sono le stupende bifore perfettamente conservate. Danza, musica dal vivo, reading d’autore, mostre fotografiche sul paesaggio urbano di Piedimonte Matese a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta riporteranno l’attenzione su un borgo straordinario, il centro storico più esteso della provincia di Caserta in rapporto al territorio comunale, dove moltissime delle testimonianze storico-artistiche non sono ancora valorizzate nella giusta misura. “Con questa iniziativa – spiegano gli organizzatori – intendiamo favorire quanto più possibile la conoscenza e la riscoperta di tanti luoghi d’arte presenti in Città, ma, nel contempo, questo percorso di recupero della memoria e della identità cittadina intende denunciare gli innumerevoli ritardi nell’attuazione di un progetto complessivo di valorizzazione del centro storico. Ogni casa abbandonata, ogni chiesa dimenticata, ogni palazzo d’epoca lasciato andare in malora, è la negazione dell’identità di un luogo. Al di là delle ingenti risorse economiche necessarie ad un progetto del genere, riteniamo scandaloso che un centro storico come quello di Piedimonte Matese non abbia ancora un piano del colore e non vi sia un regolamento che impedisca di utilizzare determinati materiali come l’alluminio anodizzato per gli infissi. Per questo motivo, affidiamo all’arte, alla musica, al teatro, alla danza una preziosa funzione di risveglio delle coscienze, che possa contribuire alla riscoperta individuale dell’identità e della memoria storica di quei numerosi “non luoghi” da riportare alla identità e alla memoria collettive”. Lungo il percorso, anche giardini e cortili privati saranno aperti al pubblico, grazie al coinvolgimento dei residenti: angoli di storia cittadina e di memoria affioreranno in una serata che per molti aspetti si preannuncia magica. Particolare evidenza sarà data ad alcuni dettagli, come la lapide che ricorda la casa dove vissero i genitori del grande tenore Enrico Caruso fino a tre mesi prima che il cantante venisse alla luce, nella città di Napoli.   
Pietro Rossi