09 maggio 2012

FESTA DELL’EUROPA Patriciello: “Sessantadue anni di unità sono oggi nelle mani dei giovani; sono loro che possono rendere ancora più competitiva l’Europa nel mondo”


On. Aldo Patriciello
Il 9 maggio tutta Europa ricorda, tramite manifestazioni e iniziative, la nascita dell’unione comunitaria avvenuta nel 1950, una proposta diventata poi realtà e che identifica l’entità politica dell’Unione Europea presentata da Robert Schuman. In questo giorno simbolico per ricordare l’importanza dell’integrazione europeo e i risultati che negli anni essa ha portato arriva il messaggio dell’eurodeputato on. Aldo Patriciello che contestualizza tale data al momento storico che tutto il continente sta vivendo. “Sessantadue anni fa la dichiarazione del Ministro degli Esteri Francese, Robert Schuman, sanciva l’inizio di una delle più affascinanti avventure della storia; un cammino arduo, complesso, ma che ha generato risultati straordinari per la pace, la libertà e la prosperità di noi europei. Quel giorno  - afferma Patriciello - ha posto la base per la costruzione dell’unità dell’Europa. Il ritorno alla pace dopo secoli di guerre e divisioni è stato possibile solo uscendo dall’individualismo dei singoli Stati. Ne siamo usciti con la coraggiosa intuizione e la lucida follia dei padri fondatori che proposero di risolvere problemi con risposte comuni, al di là dei gruppi nazionali d’appartenenza. Non più dilaniarsi per contendersi regioni col carbone o industrie siderurgiche. Mettere insieme risorse e commercio, sedersi attorno a un tavolo, discutere, magari litigare, ma poi decidere insieme per il bene di tutti. E' lo straordinario valore aggiunto del metodo comunitario alla base del primo Trattato sulla Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio del 1951 e di tutta la costruzione europea. La diversità di Stati o regioni non più elemento di contrapposizione, bensì di ricchezza e scambio dialettico. E' un modello originale e unico al mondo da non dare per scontato e di cui essere fieri e che noi abbiamo il dovere di preservare e rafforzare per le generazioni future. Più grandi sono le sfide più serve un’Europa politica all’altezza della situazione. Il problema non è, dunque, se l’Europa serva o meno ma, piuttosto, quanta Europa vogliamo realmente. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo non possiamo abbandonare l’unica barca abbastanza solida e grande adatta a navigare nelle acque agitate e insidiose del mondo globale. Penso – conclude -  che la figura chiave in tutto questo discorso sia rappresentata dai giovani perché è proprio da loro che dipendono la prosperità futura dell’Europa e il suo ruolo nel mondo. Per questo in questo giorno mi piace rivolgermi ai giovani cittadini europei dicendo loro: serve la vostra energia e le competenze e abilità, decisive per rilanciare la nostra competitività. Fare quanto possibile perché siano riconosciuti merito, talento e spirito d’iniziativa di ciascuno di voi è la sfida che non possiamo perdere

Bruxelles, Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello