09 aprile 2012

Trascorre Pasqua a casa grazie all’avvocato Cerreto.


Storia a lieto fine per una giovane caiatina importata che, dopo una pessima esperienza con un giovinastro dell’agro aversano, nella città del presunto buon vivere aveva conosciuto un amore prospettatosi come serio, ma anche vissuto un’esperienza dolorosissima. Circuita da un poco di buono, a quanto pare la ragazza, ora venticinquenne, qualche anno addietro, insieme ad un altro soggetto, sarebbe stata indotta da un losco figuro napoletano ad acquistare fra Napoli e Caivano alcuni grammi di droga poi trasportata e ceduta, per il successivo spaccio, ad alcuni soggetti presenti in una comunità di recupero per tossicodipendenti, come contestato dagli inquirenti in seguito al sequestro di circa cinque grammi fra eroina e cocaina. Per tale ragione, qualche giorno prima di Natale 2011, la ragazza era stata sottoposta agli arresti domiciliari presso l’abitazione del fidanzato, ubicata nelle campagne caiatine. Alcuni giorni dopo, però, in occasione di un routinario controllo i Carabinieri di  Caiazzo avrebbero trovato la ragazza non presso l’abitazione stabilita dal magistrato bensì presso una “unità immobiliare del tutto distinta” adiacente, ma nella disponibilità di un “soggetto estraneo al suo nucleo familiare”. Per tale ragione il giudice aveva sostituito la misura degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere, ma in sede di riesame, grazie alla brillante arringa dell’avvocato Angela Cerreto che a preso a cuore il caso, come tutti quelli affidati alla sua professionalità, al punto da convincere il giudice a recedere dalla propria decisione, consentendo alla ragazza di trascorrere anche Pasqua in un ambiente familiare ben diverso da quello carcerario dove, come ha dimostrato l’arguto legale la rieducazione non sarebbe stata neanche ipotizzabile. In particolare da evidenziare i seguenti punti cardine dell’accorata difesa che, munita di procura speciale, si e pregiata di chiedere all'ammissione del giudizio abbreviato. I punti salienti dell'arringa sono stati incentrati su: assoluta incensuratezza; lasso temporale breve, per la contestazione di abitualità a delinquere; quantitativo modesto di sostanze sequestrate -cocaina ed eroina- di cui non  è dato di conoscere il grado di tossicità né la percentuale di principio attivo rispetto al quantitativo degli eccipienti poiché dagli atti dell'accusa risulta solo l'esame qualitativo sulla sostanza sospetta stupefacente; reinterpretazione delle intercettazione telefoniche ed ambientali, al fine di concludere per un contegno non professionale, con particolari abilità operative, viceversa alquanto rudimentali; confessione durante l'interrogatorio di garanzia; richiamo al disadattamento sociale e alla funzione rieducativa della pena alla luce della carta costituzionale, invocando un'offerta solidaristica di opportunità per un progressivo reinserimento sociale; conclusione per la concessione dell’attenuante ex art. 73 quinto comma dpr. 309; concessione delle attenuanti generiche ex art 62 bis nella massima estensione; riduzione della pena per il rito; applicazione del beneficio della sospensione condizionale della pena; minimo della pena. Grazie alla solida impalcatura difensiva, conclusa l’arringa dell’avvocato Angela Cerreto, venerdì 6 aprile il Tribunale del riesame per la misura di aggravamento ha accolto in toto le argomentazioni proposte dalla difesa, in particolare per assenza di interesse al persistere del gravame ex art . 275 c.pp. per la concessione di sospensione condizionale della pena. Conclusa l’udienza, soddisfatta per la scarcerazione della propria assistita, l'avvocato Angela Cerreto ha dichiarato che per le strategie della difesa ha costantemente collaborato con lei la dottoressa Elvira Rispoli, alla quale, con l’occasione, augura un brillante percorso professionale.

Fonte:teleradionews