04 marzo 2012

Il SEL di Alife si ribella per la perdita di autonomia dell’IPIA “M. Bosco”.


Alife. Nella riunione del dodici dicembre duemilaundici la Giunta Provinciale di Caserta con la deliberazione numero 230 ha stabilito la fusione dell’IPIA “Manfredi Bosco” di Alife con l’ITC “De Franchis” di Piedimonte Matese: la notizia potrebbe non destare stupore date le nuove organizzazioni scolastiche determinate dalle varie riforme che si susseguono se non fosse che l’IPIA “M. Bosco” è l’unico istituto d’istruzione secondaria presente nel territorio comunale di Alife e che con la citata delibera 230 dopo più di quarant’anni perde la propria autonomia, restando privo della propria presidenza, diventando una ‘’succursale’’ dell’istituto “De Franchis” di Piedimonte Matese. La notizia passata in sordina, ha destato stupore e sgomento tra il personale dell’IPIA, poiché se per la giunta la decisione è stata rapida ed indolore, chi conosce bene il contesto in cui l’istituto opera sa bene che perdere la presidenza significherà scomparire, nel tempo. Il problema della dispersione scolastica non ha neanche sfiorato le illuminate menti dei componenti della giunta? ha ribadito il portavoce SEL Alife Alfonso Caso, molto probabile che la risposta sia “no”, visto il modo superficiale con cui si affronta lo smantellamento del sistema scuola e scuola pubblica in particolare. Sembra che si voglia lasciare la nave dei problemi in balia delle onde facendola vagare tra porti mai sicuri, lasciando il controllo, abbandonando i cittadini da soli a bordo verso l’unico destino possibile: la deriva. E’ davvero  necessario sottrarre l’unica dirigenza scolastica presente nel comune di Alife a favore di un comune limitrofo che vanta già almeno sei dirigenze? E l’indifferenza della classe politica locale, come potrà interpretarla un cittadino di Alife? Siamo sicuri che la politica è dalla parte dei cittadini? Perché nessuno ha parlato della questione quando ancora era possibile contrastare questa scelta? Non dimentichiamo che l’IPIA  “M. Bosco” di Alife, conclude Alfonso Caso, ha formato migliaia di ragazzi del territorio tra idraulici, meccanici, radioriparatori, tornitori, elettricisti ed operatori della moda, che grazie al loro diploma o talvolta grazie alla loro professionalità lavorano. Si spera che Alife potrà quantomeno mantenere la sede della nuova presidenza potendo conservare un ruolo da protagonista e non da figurante, nella costruzione del futuro di una parte delle nuove generazioni. Forse è il caso di ricordare ancora una volta a tutti i politici, dagli amministratori locali ai tecnici di Roma ,che il loro compito è quello di migliorare la società attraverso scelte politiche valide che tutelino sempre il cittadino mettendo da parte il clientelismo che nel caso di Alife ha prodotto solo danni.
Pietro Rossi