22 gennaio 2012

IL COMUNE DI PIEDIMONTE MATESE CHIEDE AL CONSIGLIO DEI MINISTRI DI MANTENERE APERTA LA SEDE DEL GIUDICE DI PACE.

Vincenzo Cappello
PIEDIMONTE MATESE. In data 16 dicembre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato la revisione dei Giudici di Pace esistenti sul territorio secondo la quale candidati alla soppressione per ora, saranno 674 uffici con un bacino di utenza sotto le diecimila unità che mostrano una produttività annuale pro-capite inferiore alla media nazionale. Tra gli Uffici che rischiano la soppressione  nel comprensorio Matesino risultano esservi quelli dei Giudici di Pace di Piedimonte Matese e di Capriati al Volturno. Considerato che i 23 Comuni del Circondario della sezione distaccata del Tribunale di Piedimonte Matese, non possono correre il rischio della soppressione dei rispettivi uffici del Giudice di Pace in quanto dislocati lontani tra di loro e soprattutto lontani dalla sede centrale del Tribunale di S.Maria C.V., l’Amministrazione Comunale di Piedimonte Matese a richiesto al Consiglio dei Ministri il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Piedimonte Matese e di Capriati al Volturno, impegnandosi previa verifica dell’ammontare dei costi, a farsi carico in forma associata tra i Comuni interessati, delle spese di funzionamento e di erogazione del servizio giustizia nelle sedi di Piedimonte Matese e di Capriati al Volturno ivi inclusi il fabbisogno del personale amministrativo. La chiusura dei due uffici giudiziari  comporterebbe una vera e propria catastrofe per i cittadini-utenti che oltre a doversi sobbarcare il pagamento delle spese di giustizia che aumentano in continuazione, dovrebbero anche affrontare il disagio della lontananza della sede dove "dovrebbero" ottenere giustizia che sottrae oltre al denaro, vedi continui aumenti del carburante, anche il tempo necessario per raggiungere la sede circondariale, che dista oltre sessanta chilometri da Capriati al Volturno e oltre quaranta da Piedimonte Matese senza a ciò si aggiunge una debacle per gli operatori economici locali con forti ripercussioni su tutto l’indotto.

Pietro Rossi