08 novembre 2011

La tutela della frutta antica del Matese e la valorizzazione della biodiversità dell'area matesina.








Piedimonte Matese. Presso il Convitto dell’Istituto Tecnico Agrario di Piedimonte Matese si è svolto un incontro tecnico per la presentazione dei risultati del Progetto sperimentale denominato “Frutta Antica del Matese” per la tutela e la valorizzazione della biodiversità dell'area matesina. Dopo i saluti del Prof. V. Di Franco, Preside I.S.I.S. “A.S. Coppola” hanno portato il loro saluto  Ettore Corvino Assessore all’Agricoltura della Provincia di Caserta; Giuseppe Falco, Presidente del Parco Regionale del Matese; Fabizio Pepe, Presidente della Comunità Montana "Zona del Matese"; Pietro Cappella, Coordinatore del GAL Alto Casertano e Angiolo Conte del CeSA  di Vairano Patenora.  I lavori dell’incontro tecnico moderati dal Dott.  I. Santangelo,  del SeSIRCA Regione Campania hanno avuto  come relatori ufficiali  Pietro Fusani, del  C.R.A. - Unità di Ricerca per la Frutticoltura Caserta e  P. Rega, del C.R.A. - Unità di Ricerca per la Frutticoltura Caserta, mentre le conclusioni sono state affidate al Sen. Carlo Sarro. Frutta Antica del Matese è un progetto di ricerca applicata e di azioni promozionali correlate, coordinato dal Dott. Pietro Fusani del C.R.A. - Unità di Ricerca per la Frutticoltura Caserta, avente come obiettivo il recupero e la valorizzazione di antiche varietà da frutto presenti nell’area del Matese. Nato nel 2009 da un’iniziativa del Comune di San Potito Sannitico, concretizzatosi nel 2010 con una convenzione tra la Regione Campania (Settori SIRCA e STAPA-CePICA di Caserta) e il CRA-Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Caserta, il progetto fa parte di Montagna Viva, programma di sviluppo per i territori montani della Regione Campania. Partner dell’iniziativa sono il Parco Regionale del Matese, i Comuni delle province di Caserta e Benevento compresi nel territorio del Parco del Matese; l’Istituto Agrario “A.S. Coppola” di Piedimonte Matese e il GAL Alto Casertano. I relatori hanno illustrato i risultati dei primi due anni di attività, che hanno portato all’ individuazione di circa 200 accessioni, costituite da piante sparse perlopiù delle specie pero e melo, seguite nell’ordine da ciliegio dolce, susino, cotogno, ciliegio acido, sorbo, pesco e albicocco. Il progetto prevede, inoltre, l’ ampliamento dell’area d’indagine e reperimento di nuove accessioni, il coinvolgimento di agricoltori locali e realizzazione di impianti frutticoli sperimentali e produttivi. Le specie di frutto selezionate faranno parte dell’ allestimento di un impianto a fini conservativi (collezione germoplasma) presso l’I.T.A.S. di Piedimonte Matese.


Pietro Rossi