26 ottobre 2011

Zinzi, le province sono necessarie. Il provvedimento costituzionale per la loro abolizione ha poche possibilità di passare visto che in primavera si dovrebbe votare.

CASERTA (tobia) “Sempre più crescenti i compiti che la Regione ha passate alle provincie e quindi rappresentano una funzione importate per pilotare la crescita di un territorio.” Lo ha detto il presidente della provincia di Caserta  Domenico Zinzi nel convegno organizzato presso un noto albergo cittadino nella serata di Lunedì dall’Ande Associazione Nazionale Donne elettrici  presieduta dal Matilde Fusco. Oltre al presidente Zinzi era presente all’incontro anche il sindaco di Castelmorrone Pietro Riello.
Tema dell’appuntamento  che ha visto al presenza di circa cento soci dell’associazione “La soppressione delle province ed il Caso Caserta” su cui ha relazionato Mauro Nemesio Rossi il presidente del CeSAF, maestri  del Lavoro, il centro studi degli insigniti dal presidente della repubblica.
Allo stimolo di Matilde Fusco che da casertana consigliava al massimo esponente dell’ente provincia di evitare che i casertani subissero l’onta del lontano 1927, quando con un regio decreto fu cancellata la provincia di Terra di lavoro,  Zinzi ha risposto che i casi non sono da mettere a confronto politicamente. In quanto a scomparire allora fu solo la provincia di Caserta nel mentre oggi sarebbero cancellate tutte. “Un provvedimento lungo da farsi con una legge costituzionale – ha spiegato – Che forse non potrà essere varato  in  tempi brevi per il fatto che tutto fa pensare che ci saranno nella prossima primavera le elezioni politiche.”
Nella esposizione che è seguita Nemesio Rossi  ha illustrato i recenti documenti trovati dagli  studiosi dell’università di Cassino che dimostrano come i parlamentari e le  forze sociali   casertane  del 1926 non tutti si comportarono lealmente nei confronti della popolazione,  anzi contribuirono a smembrare quella che era una delle più estese province d’Italia.
“Ringrazio il capo del governo per la sua lungimiranza per aver fatto di Caserta la Warsailles di Napoli  – scrisse pressappoco il sindaco di Caserta di allora Tommaso Picazio – Ha  compreso le vocazioni di questa provincia.”
“Finalmente siamo tornati nella nostra terra di origine” – concordò  su un settimanale del basso Lazio il ministro della pubblica istruzione di Minturno Pietro  Fedele  alludendo alla nascita della provincia di Frosinone sorta sulle spoglie di Terra di Lavoro soppressa.