22 ottobre 2011

Per il ciclo di incontri “voci di carta”

Maddaloni - Mercoledì 26 ottobre 2011, ore 18,30, sarà presso Hamletica libri Corso I Ottobre - P.zza della Vittoria, 12               0823-401573       hamletica.libri@gmail.com - lo scrittore napoletano Andrej Longo che racconterà al pubblico in sala un po’ del suo mondo narrativo partendo dai suoi due romanzi di maggior successo, Dieci e Lu Campu di Girasoli entrambi pubblicati da Adelphi. In dialogo con l’autore sarà la Prof.ssa Cinzia Daddio
Dieci
Vanessa che "quando si mette le calze nere e la gonna corta di pelle pare proprio 'na femmina"; il ragazzino tredicenne che uccide la madre "perché qualcuno doveva farlo",; la ragazza che può raccontare solo a un gatto di stoffa di nome Monnezza cosa significhi abortire il figlio che suo padre le ha messo in pancia; il piccolo malavitoso costretto ad abbassare gli occhi davanti a un anziano pensionato pacatamente deciso a non abbassare i suoi; il ragazzo detto Reibàn che nel corso di una notte balorda in compagnia dei suoi amici Panzarotto e Rolèx ruba la macchina sbagliata (è la macchina di un boss) e si trova a dover uccidere per salvare la pelle: sono solo alcuni dei personaggi che il lettore incontrerà in questi dieci racconti, dieci come i comandamenti, e a questi intitolati.
Ogni personaggio viene fuori dalla pagina di Andrej Longo con una esattezza quasi dolorosa – con le sue paure e i suoi rimorsi, le sue viltà e la sua grazia –, in virtù di una scrittura asciutta ed esigente, tutta costruita su dialoghi rapidissimi, scarni, a volte brutali. Nei racconti di Longo non c’è mai una parola superflua, ma ci sono tutte quelle che servono a darci, di quell’universo metropolitano che si chiama Napoli, un’immagine radicalmente nuova – e folgorante.
Lu Campo Di Girasoli
Il primo sorriso Caterina e Lorenzo se l'erano scambiato al party del sindaco - "Ca lu chiamava party picchè  faceva cchiù moderno. E cu lo modernismo isso s'era vinciuto li votazioni". Era da un pezzo che Lorenzo teneva nel cuore quella malattia, ma aveva cercato di non pensarci: perché sulla "vagliuncella" aveva messo gli occhi Rancio Fellone, il figlio dell'uomo più ricco del paese, e lui, Lorenzo, era solo il nipote dello scarparo,: "Pirciò aveva deciso che Caterina se l'aviva levare da la capa". Poi quella sera lei l'aveva guardato, e non aveva smesso di guardarlo mentre lui suonava la tamorra come mai prima...
Per raccontarci questa insolita «fiaba nera» Andrej crea una lingua che non si identifica con nessuno dei dialetti del Meridione, ma ne contamina più di uno: una lingua che l'autore stesso dice di non aver costruito a tavolino, ma di avere «sognato». Il risultato è un impasto sorprendente e sapido, ricco di tutti i colori, i suoni e i sapori dell'estate mediterranea: dal giallo acceso dei girasoli al richiamo ossessivo e quasi minaccioso della tammorra, al gusto forte e deciso del vino Primitivo.

Lo scrittore
Andrej Longo, scrittore ischitano, deve il suo nome particolare all’omaggio che il padre volle
fare a Guerra e pace. Di lui si sa poco perché è piuttosto restio a parlare di sé, neppure la sua data di nascita è conosciuta: «Non voglio dire la mia età e mi dispiace anche far circolare la mia faccia. Secondo me, meno si sa di uno scrittore, più si legge volentieri», ha affermato in un articolo comparso sul Corriere della Sera del 27 gennaio 2008.
Ha lavorato come co-sceneggiatore del film Io speriamo che me la cavo per la regia di Lina Wertmüller, È stato traduttore e adattatore per il palcoscenico di Le relazioni pericolose di Choderlosde Laclos per la regia di Pierpaolo Sepe. Tutte queste attività però non gli hanno permesso di raggiungere la stabilità economica e l’indipendenza artistica perciò Longo ha continuato ad alternare il lavoro di scrittore agli impieghi più vari, dal bagnino al cameriere, sino a scoprire quello a lui più congeniale di pizzaiolo: «Mi piace fare pizze perché è un lavoro creativo, immediato, a differenza della scrittura e, non da ultimo, mi ha dato la possibilità di viaggiare. E’ incredibile come il mio mestiere di pizzaiolo mi abbia aperto il cervello, come mi abbia permesso di cogliere voci e storie che poi ho sentito la necessità di trascrivere».
 
Questi i prossimi incontri.

Giovedì 3 novembre ore 18:30 incontro con Ruggero Cappuccio e il suo ultimo romanzo finalista al Premio Napoli, “Fuoco su Napoli”, ed. Feltrinelli;
Sabato 5 novembre ore 19: presentazione del Giallo-thriller “Esecuzione” di Angela Capobianchi, ed. Piemme;
Venerdì 25 novembre ore 18: Franco Arminio presenta “Terracarne”, ed. Mondadori;
Venerdì 16 dicembre ore 19: incontro con Diego De Silva e l’avvocato Malinconico con “Sono contrario alle emozioni”, ed. Einaudi;
Giovedì 12 gennaio ore 18: Francesco Durante presenta “I napoletani”, ed. Neri Pozza.