07 settembre 2011

La Giovane Italia della Provincia di Caserta lancia una riflessione sulla kermesse culturale/musicale di ‘Settembre al Borgo’

Antimo Ferraro
CASERTA. La Giovane Italia della Provincia di Caserta rappresentata dal presidente provinciale Antimo Ferraro e dal coordinatore Amedeo Baldascino lancia una riflessione sulla kermesse culturale/musicale di ‘Settembre al Borgo’ che in questi giorni si sta svolgendo nell’incantevole scenario di CasertaVecchia. ‘La riflessione che intendiamo porre all’attenzione dell’amministrazione Provinciale – interviene il presidente Antimo Ferraro – parte dalla stessa premessa con cui l’Ente Provincia ha fortemente voluto, approvato e coofinanziato, con risultati senza precedenti, il progetto ‘Settembre al Borgo’ inserito nel più ampio programma regionale denominato ‘Il Racconto’ finanziato dalla comunità europea POR-FESR Campania 2007-2013. Una premessa, quella del progetto ‘Settembre al Borgo’, che tra i principali obiettivi si propone di potenziare ‘l’appeal delle location attraverso un’offerta di spettacolo originale che valorizzi a pieno il patrimonio artistico culturale oggetto della proposta, contribuendo a rafforzare la conoscenza e l’attrattività della Campania nel suo complesso’.  Un obiettivo, quest’ultimo, degno di nota e che condividiamo pienamente, ma che a nostro avviso non abbiamo ritrovato nei fatti, sia nella gestione/valorizzazione del borgo che nella programmazione artistica. Scorrendo il palinsesto ci si accorge che quell’idea di ‘Raccontare’ la Campania e in particolar modo Terra di Lavoro mescolando luoghi e parole (teatro, musica e danza) è stata, evidentemente, in parte abortita. Non si avverte quel raccordo tra territorio e costume che proprio per essere simbiotico, tanto per utilizzare un termine evidentemente caro a chi ha stilato il progetto ‘Settembre al Borgo’, deve necessariamente intrecciarsi con la migliore espressione artistica Campana. Solo questo mix - territorio ed espressione artistica- può effettivamente raccontare all’ospite la nostra terra, la nostra storia. Tutto questo manca. Gli artisti che in questi giorni si stanno esibendo sul palco del Teatro della Torre e di Piazza Vescovado, alcuni di spessore indiscutibile, nulla, purtroppo, possono raccontare del nostro territorio. Un vero e proprio paradosso che difficilmente riusciamo a concepire. Riteniamo che non è possibile immaginare un evento pubblico che punta alla valorizzazione del territorio dimenticando di coinvolgere i migliori artisti campani, affermati ed esordienti. Anche perché, diversamente, l’auspicata valorizzazione del borgo di CasertaVecchia rischia di subire l’effetto contrario, cioè quello di far diventare CasertaVecchia un posto ideale dove poter radunare amici e simpatizzanti, a modo di locale privato, casomai, con artisti selezionati a dovere che, tra una canzone e l’altra, non perdono occasione per inserire discorsi politici o intonare canzoni della più remota e nostalgica esperienza comunista. E, ovviamente, non bisogna nemmeno scandalizzarsi più di tanto se poi, come è successo alla bravissima Susanna Petruni, ci si ritrovi una platea, che nei fatti di turistico non ha nulla, pronta a fischiare il Presidente della Provincia, quasi infastidita dalla sua presenza. Preferiamo fermarci qui e non andare oltre, perché tanto ci sarebbe da dire anche sulla comunicazione dell’evento, sulla irreperibilità di informazioni dettagliate su internet, sulla insufficiente accoglienza che si offre al turista che visita il borgo. Tutti aspetti che non possono essere ritenuti dettagli per un progetto che aspira ad essere un appuntamento fisso nel panorama artistico/culturale italiano.

c.s.