26 settembre 2011

L’ ex vicesindaco Antonio Assalone azzera la Giunta Confreda a Gallo Matese.

Francesco Confreda

GALLO MATESE. Dopo l’ennesimo tentativo il Consiglio Comunale di Gallo Matese. Guidato dal Sindaco Francesco Confreda, non riesce ad approvare il Bilancio Preventivo 2011 nei termini stabiliti per legge ed ora la Parola passa al Prefetto di Caserta Monaco, che dovrà individuare un funzionario che, approvato il bilancio, possa preparare l’ente e la comunità ad una campagna elettorale. Dopo anni di assonanza politica, il cambio di direzione del ex vicesindaco Antonio Assalone azzera l’ “anomalia Confreda”, lo strano governo locale tenuto in piedi per miracolo da quasi cinque anni a Gallo Matese piccolo centro matesino.   Nel 2002 Confreda capeggiò una lista di giovani locali che stravinse per circa cento voti le elezioni comunali contro il sindaco Domenico Delli Carpini.  A comporre la nuova giunta, che si opponeva alla fazione politica della frazione Vallelunga nella quale trovava albergo politico anche Michele Santoro, insieme a Confreda c’era il potente vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici Giuseppe Pirraglia, secondo i più il vero stratega della grande vittoria di Confreda, Antonio Assalone, Cosimo Barbato e Francesco Assalone. Dopo alcuni anni di laboriosa attività (ma funestati da repentini cambi di casacca politica della piccola comunità gallese e del suo sindaco), la campagna elettorale del 2007 sarà ricordata come la più anomala della storia politica di Gallo; alla lista uscente del sindaco non si contrappose una altra lista locale, bensì una lista di “forestieri”, guidati dal candidato a Sindaco Raffaele Russo di Vitulazio.  L’assenza dell’alternativa e quindi la facile conferma di Confreda a Sindaco ma anche la presentazione dell’anomala lista di forestieri destarono interrogativi negli abitanti del piccolo paese, quesiti che, presto, hanno trovato palesi e nefaste risposte. Invero, secondo i bene informati, la presenza assicurata in consiglio comunale di quattro forestieri era stata ben meditata e voluta dallo stesso sindaco o dai più stretti fiancheggiatori, come salvagente nel caso in cui i consiglieri del posto non avessero voluto assecondare le scelte del primo cittadino. Evento che, a scatti, si è verificato come da programma; prima la fuoriuscita dell’ex braccio destro Giuseppe Pirraglia e di Maurizio Mozzone, poi l’abbandono della giunta da parte di Pietro Trudo, poi Michele Santoro (nel frattempo divenuto vicesindaco) e Giovanni Cioffi.  Dopo di che il teatro della politica locale ha mostrato veramente di tutto: nomina per pochi mesi del fedelissimo Cosimo Barbato a vicesindaco, carica poi ceduta ad Antonio Assalone, nomina di ben due assessori esterni, novità assoluta per l’intero alto Matese, Emilio Izzi (cognato del Barbato) e Domenico Tartaglia, poi rapidamente allontanatosi dall’amministrazione dopo essere stato investito dello scandalo telemedicina, ossia della revoca di un finanziamento regionale a danno del Comune, per errori nel procedimento di acquisto di un camper medico ad altre attrezzature, ora   abbandonate nei pressi della farmacia comunale, per un importo di circa 400.000 euro.  Negli ultimi tre anni il governo locale si è retto quindi sul voto nei pochissimi consigli comunali dei consiglieri forestieri.   Tanti i problemi della discussa amministrazione targata Confreda tra cui gli impianti eolici, motivo dello scontro con Giuseppe Pirraglia che ne determinò l’allontanamento, i depuratori (sui quali è intervenuta l’autorità giudiziaria), la valorizzazione dei boschi (ideata come occasione di lavoro per i giovani locali, poi lasciati senza stipendio per mesi) e la metanizzazione della frazione Vallelunga, per circa 800.000 euro.