20 agosto 2011

Villaggio della Solidarietà.

Una pubblicazione per raccontare i giorni nel campo di Parete del Villaggio della Solidarietà. A circa un mese dalla chiusura dei lavori nel paese dell’agro aversano, Centro servizi per il volontariato e Arci Caserta tornano in campo con un’importante progetto ideato per testimoniare l’impegno di quanti lavorano per una migliore integrazione dei lavoratori emigrati nelle terre casertane. Un volume che mette subito in pratica quanto richiesto dall’amministrazione di Parete, quando nella  conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2011 del Villaggio della Solidarietà era stato richiesto che le attività del campo fossero più visibili, oltre che nelle due settimane di lavoro sul territorio, anche durante il resto dell’anno. Il volume, promosso dall’Asso.Vo.Ce. casertana, raccoglierà le esperienze nel campo, le storie dei volontari e degli immigrati raccontate attraverso le parole dei primi. Sguardi, parole e gesti regaleranno la giusta cornice alle vicende che in questi mesi si sono intrecciate nei diversi comuni casertani. Storie fatte di diffidenza, lontananze culturali ma anche di vicinanza umana, accoglienza e  soprattutto della volontà di restituire dignità ai tanti manovali impegnati nelle coltivazioni dell’agro aversano e che nelle due settimane di luglio hanno affollato i due campi di Parete e Santa Maria la Fossa. È un vero e proprio miniesercito quello che, nei mesi precedenti il campo, si muove in un territorio che si estende da Sessa Aurunca a Castelvolturno. Un drappello composto da volontari impegnati in corsi di formazione, lavori di avvicinamento al Villaggio e di intermediazione culturale. Attività studiate dalle associazioni casertane per garantire la migliore risposta in termini di efficienza agli ospiti che nelle due settimane di luglio affollato ogni anno il campo di Parete. Centinaia di pasti serviti, corsi di italiano, di educazione civica, sportello legale e medico sono stati solo alcuni dei risultati ottenuti alla fine del cammino formativo che i volontari hanno percorso in questi mesi e che hanno potuto mettere a disposizione dei lavoratori immigrati dell’agro aversano.

Alessandro Dorelli