08 luglio 2011

NEL NUOVO LIBRO DI MARCO FUSCO IL RACCONTO DI UN’ESPERIENZA DI VITA IN GIRO PER L’ITALIA.

FONTEGRECA.  Venerdì 15 luglio sarà presentato presso l’aula consiliare del Comune di Venafro l’ultimo libro del Prof. Marco Fusco (nella foto) ex-presidente del Consiglio Generale della Comunità Montana del Matese. In giro per l’Italia a conoscere volti, aneddoti, storie che colorano un Paese straordinariamente ricco di umanità. L’esperienza professionale di seguire una squadra di calcio in giro per mezza Italia, ha ribadito Fusco, mi ha consentito di capire, ad esempio, perché ci sia il problema del meridione. Proprio così. In giro per l’Italia, per scoprire unità da Nord a Sud nel segno del Risorgimento Nonostante la varietà di culture e tradizioni, gli specifici particolarismi locali che caratterizzano l’Italia, il sentimento di orgoglio nazionale degli italiani raggiunge livelli elevati. Attraversando lo Stivale( nel nostro caso andando dal nostro Molise fino alle romagne), tutti ci riconosciamo nel Bel Paese, nella sua storia millenaria e nelle bellezze paesaggistiche a custodire, ma anche nei pregi e nei difetti di noi meridionali. Vi sono comunque momenti particolari che danno una scossa, che fanno affiorare sentimenti e atteggiamenti d‘appartenenza.  In giro per l’Italia per constatare come da noi c’è molto da fare, va costruita una nuova mentalità, un nuovo paradigma culturale che possa reggere ai cambiamenti epocali.  In giro per l’Italia per capire che, continua Marco Fusco, il nostro Matese  ha ben poco ma ha una sola, grande, persino immeritata ricchezza: la bellezza dei nostri paesaggi, la bellezza dei nostri siti archeologici, la bellezza dei nostri borghi medievali. Non abbiamo molte altre carte da giocare.  Tutto questo, però, non si traduce in una ricaduta turistica e visitando i centri storici e ammirando l’impiantistica sportiva  nei centri elencati in apertura, abbiamo anche trovato una risposta a questa mancanza di sfruttamento a fini socio-economici nel Matese dell’immenso patrimonio naturalistico. Qual è la risposta? Beh, pensiamo alle condizioni in cui versano diversi centri storici dei nostri piccoli comuni, oramai abbandonati e spopolati. Girando, ci siamo imbattuti anche in centri piccoli;  bene, penso che sarebbe stato interessante per i nostri amministratori far parte della nostra carovana: avrebbero capito come si custodiscono, ad esempio i centri storici, come si crea occupazione e, infine, come si costruiscono gli impianti di calcio. A Fossombrone siamo andati di mercoledì, continua il racconto di Marco Fusco, un piccolissimo centro con una squadra di serie D, un impianto molto ben curato e un centro storico perfettamente in ordine. I nostri centri storici  hanno tante nicchie d’arte: chiese, palazzi storici, siti archeologici, segni straordinari di una storia che si perde nella notte dei tempi. Da noi non c’è ricettività turistica perché non c’è competitività turistica. Un patrimonio che ancora oggi rimane per lo più ingessato, mal custodito e le poche volte che l’amministrazione interviene lo fa con azioni poco mirate alla salvaguardia di un contesto straordinariamente unico. Colate di cemento anche da noi in spregio a qualsiasi regola o vincolo paesaggistico. Del resto, basta recarsi nel cuore del Matese per notare costruzioni non compatibili con il contesto di pregio, interventi multicolori che deturpano l’ambiente. Scrisse una volta il grande Indro Montanelli che “le ruspe da noi sono sempre in agguato per are sfogo all’unica vera vocazione di questo nostro popolo i cialtroni che non vedono di là al proprio naso: l’autodistruzione”. In giro per l’Italia, dalle spiagge rivierasche ai monti del Matese, dalla dorsale appenninica  alle bellezze naturali dell’Abruzzo, dal paesaggio unico di Agnone al centro storico di Venafro ingabbiato ancora dalle impalcature post-terremoto 1984, come e perché il Matese e tutto il meridione  stia distruggendo la sua unica ricchezza: l’arte, la cultura, il paesaggio. Un degrado che ha effetti devastanti su un’altra risorsa che sarebbe per noi fondamentale, il turismo. In giro per l’Italia, sì, per crescere e capire come cambiare……….        

Pietro Rossi