19 maggio 2011

Castel Campagnano, “oasi” per il Master del vino.


Castel Campagnano. La giornata conclusiva del 1° Master Vino della condotta Slow Food Volturno si è tenuta in una cornice unica, in viaggio tra vigneti eccezionali situati nell’Alto Casertano e nelle valli Trebulane, attraversate dal fiume Volturno, custode delle biodiversità e della fertilità che ha donato nel tempo alla nostra Terra Felix, con la cena in serata che si è svolta presso l’osteria A’ Luna Rossa di Bellona, dove sono stati consegnati nell’occasione i riconoscimenti ai partecipanti al Corso sul vino. I venti e le sabbie tra le valli del Volturno. Felice di essere slow e stare qui a raccontare le emozioni vissute insieme ad Alberto Capasso docente del Master Wine e Nicola Sorbo fiduciario della Condotta, nonché ai partecipanti del Corso, mentre eravamo in visita al vigneto di Giovanni Ascione, della Cantina emergente Nanni Copè, inserita tra le news della Guida Slow Wine 2011, un unico prodotto, un unico vigneto, il colpo d’occhio è strepitoso verso quel quadrilatero che sa di speciale, nato nel contesto ambientale di Castel Campagnano a più di 200 metri di altitudine. Una terra altamente vocata alla produzione vitivinicola, ne è l’esempio lampante l’azienda contermine Terre del Principe e tante altre realtà che nell’area esprimono il meglio delle declinazioni di vini autentici ed autoctoni come il Pallagrello nelle versioni nero e bianco e il Casavecchia, quali vitigni casertani per eccellenza, che stanno ritornando in auge con grande stile e carisma. Tra i venti e le sabbie del vigneto perfetto di Giovanni Ascione che ci racconta le sue viti, il suo modo di intendere la vigna, le sue arenarie, con la passione e l’entusiasmo di chi vuole raggiungere una produzione fatta di territorio, di lavoro prettamente realizzato in vigna, con un sistema di allevamento riscoperto simil tendone, dei suoi vitigni che compongono l’unica etichetta di casa, un vino slow “Sabbie di sopra il bosco”, blend di uve Pallagrello nero e Aglianico, passando ad una lieve percentuale di rabbocco in cantina con il Casavecchia, una minima aggiunta che sa molto di livello affettivo legato al vitigno stesso. Nelle cantine con Nanni Cope’ tra Pallagrello e Casavecchia. Prima del passaggio in cantina la visita all’appezzamento di “zia Carmelina” a Pontelatone è d’obbligo, nel cuore della valle Trebulana, laddove il Casavecchia dà il meglio di se, con un vigneto autentico e ceppi vecchi più di 130 anni, incorniciati tra splendidi arbusti e ciliegi autoctoni, maturi per la raccolta. La prima Cantina di dimora del vino di Nanni Copè è quella antica dei produttori del Casavecchia, nei pressi del vigneto medesimo, che visitiamo con piacere nella parte della produzione prima di scendere a visitare le botti di affinamento, delle tonneau che contengono l’annata 2008 e 2009, quest’ultima che andremo poi a degustare nel corso della serata, mentre il prodotto della vendemmia 2010 aspetta di essere trasportato, a breve nella nuova Cantina di Giovanni Ascione a Vitulazio che, nell’occasione, per la prima volta, ha aperto i battenti ai viandanti del buon bere. Sobria e moderna, ma allo stesso tempo tecnicamente evoluta e efficiente nella sua presentazione e nella qualità complessiva, la cantina di casa Copè ci viene così presentata da Giovanni in maniera completamente esaustiva. A’ Luna Rossa consegna il primo Master Wine di Slow Food. Il Corso è giunto al termine e credo che un po’ tutti ricorderanno questa splendida avventura enologica trascorsa tra amici già noti e persone conosciute nell’occasione, un bel lavoro svolto da Alberto Capasso, attento docente di Slow Food, che ha saputo trasmettere le esperienze e gli elementi cognitivi essenziali alla conoscenza dell’ambiente e della cultura vitivinicola nel corso delle lezioni e delle splendide degustazioni tenutesi alla Luna Rossa di Bellona, nuovo ingresso nel panorama gastronomico di Osterie d’Italia di Slow Food, con l’entusiasmo e le capacità del patron Lorenzo Pascarella, che ha impreziosito le serate con le sue preparazioni gastronomiche adeguate a ciascuna circostanza. Durante la serata i partecipanti al Master hanno ricevuto l’attestato di frequenza e preso parte alla cena conclusiva, in un contesto spensierato e cordiale, racchiuso da un menù unico con piatti preparati a base di bufala, sia di carne che di formaggi, come anche il dolce. I vini abbinati nell’occasione sono stati Asprinio di Aversa dell’azienda I Borboni, un bianco fresco e fruttato di Falanghina, Gallicius 2010 della Cantina Adolfo Spada, una Lacryma Christi sul dessert di Grotte del Sole ed infine il Nanni Copè 2009 che non ha bisogno di presentazioni, a chiudere in bellezza. (Franco D’Amico, visualizza anche su www.slowfoodcampania.com)


Fonte: teleradionews