01 aprile 2011

Al Museo Civico di Arte Contemporanea le opere di Gorirossi.


CAPUA. Il Museo Civico di Arte Contemporanea di Capua (Caserta) ha organizzato la mostra personale di Umberto Gorirossi, che si inaugurerà domani sabato 2 aprile dalle ore 18 alle 21. Titolo dell’esposizione “La Sincronia del Caos”, la cura è di Giampaolo Coronas con intervento critico di Enzo Battarra. Nel catalogo, che sarà presentato in occasione del vernissage, i testi di Enzo Battarra, Raffaele Cutillo ed Emiliano d’Angelo. La mostra gode del patrocinio delle città di Caserta, Capua e del Museo Civico di Arte Contemporanea, diretto da don Giuseppe Centore. Direttore artistico è il maestro Luigi Brandi e presidente del consiglio di amministrazione il sindaco di Capua Carmine Antropoli. La personale si sposterà poi dal 9 al 30 aprile al Museo Magma di Roccamonfina, sempre in provincia di Caserta, in occasione della mostra internazionale “Burka e tacchi a spillo”. Battarra scrive: “In principio era il caos. Partendo da questo assunto, Gorirossi applica un metodo e determina con un razionale lirismo i suoi lavori in logica sequenza. È il caos stesso a dare vita all’equilibrio. Ogni opera trova al suo interno una ragion d’essere e simultaneamente è parte integrante di un processo artistico globale, legato a un denominatore comune. La regola iniziale era il caos, il principio era il caos”. Per Cutillo: “Il pittore casertano, nella collezione La Sincronia del Caos, segna profeticamente la Storia, superandone le contraddizioni marcate con esattezza scientifica. Il suo è un progredire da una nebulosa caoticità ad una linearità sincronica che, a nostro parere, torna ad essere complessa, in una ciclicità senza fine. I suoi quadri oscillano in un singolare stato amebico, teso tra la restituzione razionale della forma e il suo significato esplicitante la condizione irrazionale della Mente”. Quindi, d’Angelo: “Con questo lavoro, Gorirossi piega l’astrazione stessa (qui più geometrizzante che altrove nell’ambito della sua produzione) ai contenuti simbolici e descrittivi, quasi pittografici, che sono tipici del suo modo di operare. Il tema è quello del “margine del caos”, che mi sembra centrale in molta parte della letteratura pittorica post-informale: l’espressione, coniata dai teorici della complessità negli anni ’90, sta ad indicare il punto esatto di intersezione tra Ordine e Disordine, fra polarità “calda” e “fredda” della materia, in cui l’accensione della scintilla vitale è resa possibile dall’instaurarsi di una condizione di equilibrio identificata come irripetibile e rocambolesca, e proprio per questo definita “marginale”.

L’Ufficio Stampa

(Maria Beatrice Crisci)