27 ottobre 2010

Luci sulla Città secondo evento: “Il paese perduto”.


CASERTA. Lo spazio dell’OfCA (Officina Cutillo Architetti, via Cesare Battisti 76, Caserta) ospita il 29 ottobre, alle 18.30, “Il paese perduto”, secondo evento della manifestazione “Luci sulla città curata da Raffaele Cutillo (nella foto) e Matteo De Simone. “Luci sulla città” si propone di dare una lettura semiotica della città collegandosi al lavoro che alcuni studiosi e artisti stanno portando avanti già da qualche anno. Il tentativo è quello di interpretare le trasformazioni in atto intrecciando competenze differenti, come quelle di artisti, architetti, filosofi, urbanisti, sociologi, designer e studiosi di scienze umane, e di tracciare i profili urbani in evoluzione o perduti, rispondendo alla domanda: “Che cosa sta succedendo?” Gli appuntamenti saranno mensili e ogni incontro tratterà un tema specifico: la periferia, i paesaggi in abbandono e le città fantasma, la metropoli e la congestione urbana, la perdita delle identità territoriali, etc. Durante ciascun appuntamento poeti e scrittori, performer, pittori, fotografi, registi e video maker, attori, musicisti, filosofi, architetti, psicoanalisti, storici comunicheranno la loro esperienza e il loro pensiero attraverso gli specifici linguaggi che praticano. Organizzato a cura dell’OfCA e dell’International Association for Art and Psychology, l’appuntamento del 29 ottobre - “ Il paese perduto” - si presenta molto interessante sia per la qualità dei partecipanti che per una serie di interviste esclusive ed eventi in anteprima nazionale. Si comincia con l’intervista esclusiva ad Alessandro Mendini, intellettuale istrionico di profilo internazionale nel mondo dell’architettura e del design, attuale direttore di Domus (rivista fondata nel 1928 da Gio’ Ponti) e di Casabella (mensile d’architettura, di grande prestigio) negli anni ‘70. Con le sue “alchimie” figurative, ha influenzato generazioni di architetti, grafici e designers. Seguirà il reading di Franco Arminio, uno dei più interessanti scrittori italiani, inventore della “paesologia”. Ha pubblicato con Laterza: “Nevica ed ho le prove_Cronache dal paese della cicuta”, “Vento forte tra Lacedonia e Candela” e raccolte di poesie. Franco Arminio è irpino di Bisaccia, maestro e figura eccentrica di intellettuale e scrittore. Essere paesologo significa riportare a galla i fantasmi che abitano i luoghi, tenerli ancora in vita, nonostante il tempo che ferisce e omologa, privando le cose, gli spazi e gli uomini di cuore e sostanza. Arminio si aggira tra i paesi dell’alta Irpinia, quelli che nascono ai confini con la Puglia, tra paesaggi mozzafiato, perennemente battuti dal vento. Prova a coglierne la bellezza e la corruzione, entrambe nascoste ed evidenti al tempo stesso, dai suoi lavori emerge nitida l’immagine di un mondo sempre in bilico, sull’orlo di un’irreversibile dissoluzione. La civiltà contadina è soppiantata dal progresso. E la lentezza è cancellata. Come se nel mondo non esistesse più una forza d’attrito capace di porre un freno alla velocità. I paesi scompaiono, perché costruiti su ritmi non più sostenibili. Arminio è una sorta di partigiano impegnato in una disperata resistenza. Dopo la proiezione del video “Lezioni di paesologia” seguirà un confronto tra Arminio e Pasquale Persico, docente di Economia Politica presso l’Istituto Universitario Navale di Napoli, autore del libro “Ferrara, le città come gli scienziati, gli artisti e i poeti non possono morire”. Di grande rilievo, in anteprima nazionale, la perfomance: ”Ingredienti: farina, lievito, acqua, sale” di Ilaria Mauro, finalista al prestigioso Premio Celeste 2009. L’artista lavora sull’importanza dell’alimentazione nello sviluppo dell’uomo, con i suoi significati comunicativi, rituali e magici, con rimando alle figure mitiche e al recupero del corpo naturale. Giovanni Tariello esporrà una selezione delle sue opere e in anteprima assoluta il video “L’asino rosso” sulla storia di Castelmorrone, tra mito e favola. L’opera pittorica di Tariello integra immagini mitiche e immagini personali, memorie antiche e visioni contemporanee, riferimenti a segni culturali e artistici come a memorie e stratificazioni individuali. Donatella Di Cicco, fotografa e regista - autrice di "Molto Visibile Segretamente Nascosto", vincitrice del Premio come Migliore Documentario della sezione Anteprima Doc e del Premio Avanti! alla 27^ edizione del Bellaria Film Festival - proporrà la sua lettura fotografica del tema trattato. Sarà esposta una ricerca fotografica complementare di Luigi Caterino e Giovanni Izzo dal titolo “Storia e Utopia del Litorale Domitio” introdotta da una presentazione dell’antropologo Luigi Mosca. Bruno Cristillo (con un’originale ricerca iconografica sul tema religioso della “croce”), Roberto Russo (che ferma lo sguardo sulla inquietante bellezza del litorale di Varcaturo) e Francesco Rinaldi (che con “Paese Fantasma” esplora l’archeologia urbana dei centri abbandonati del Meridione) completano la mostra fotografica. Raffaele Cutillo dialogherà con Massimilano Rendina (docente di progettazione architettonica alla SUN di Aversa) che ha esposto progetti di riuso di beni confiscati alla camorra alla attuale Biennale di Architettura di Venezia. Il concerto “Suoni per l’identità” con Luca Rossi (tammorra) e Carmine Scialla (chitarra), concluderà l’evento. La manifestazione è integrata da una serie di incontri che si terranno presso la libreria Feltrinelli di Caserta dove gli scrittori protagonisti di “Luci sulla Città” presenteranno al pubblico le loro nuove pubblicazioni: sabato 30 ottobre, alle 17:30, sarà la volta del libro “Racconti di qui” di Davide Vargas, edito da Pironti. L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia di Caserta e dal Comune di Caserta, è sostenuta da sponsor privati e condivisa dalle associazioni Club Unesco di Caserta, Piazza del Sapere, AiSLo, Fucina Arte Sacchi, Osservatorio sulla Città.


c.s.