05 maggio 2010

NELL’ALTO CASERTANO SI TORNA A PARLARE DI MOLISANNIO.


CAPRIATI AL VOLTURNO. Sono stati tanti i cittadini dell’alto casertano, che negli ultimi anni, si sono lamentati della scarsa rilevanza dell’azione amministrativa della Regione Campania nelle zone interne, basti pensare che solo tre anni fa Antonio Iacovone (nella foto), ex sindaco di Capriati al Volturno ed ex assessore provinciale scosse l’entroterra matesino con la proposta provocatoria, di sganciare dall’improduttiva “Terra di Lavoro” nove Comuni, Capriati a Volturno, Ciorlano, Fontegreca, Gallo Matese, Letino, Prata Sannita, Pratella, Ailano e Valle Agricola intenzionati a passare con il Molise o meglio costituire il Molisannio. Per appoggiare la proposta di Icovone fu attivato a Capriati al Volturno un Comitato Referendario per chiedere il passaggio dei comuni interessati dalla Regione Campania alla Regione Molise. Le ultime elezioni amministrative hanno visto tanti candidati eccellenti generare il frazionamento dei voti e il disorientamento degli elettori, nonostante ci abbiano rimesso il nome e la faccia, sono rimasti “bruciati” a favore di candidati di territori con maggior numero di votanti come Caserta, Aversa, Marcianise, Maddaloni, S. Maria etc.. I deludenti risultati delle ultime amministrative che hanno visto una popolazione di circa 60.000 abitanti dell’alto casertano non riuscire ad eleggere alcun rappresentante espressione del nostro territorio in seno al Consiglio Provinciale ne a quello della Regione Campania, stanno generando un malcontento tra la popolazione delle zone interne e si torna a parlare della creazione della nuova regione Molisannio. La voglia di riscatto dell’alto casertano nei confronti delle aree metropolitane ha radici nel passato con la proposta di passaggio di alcuni comuni della provincia di Caserta con le province di Isernia, Campobasso e Benevento per creare una nuova regione che doveva assumere il nome di “Molisannio”. Togo Bozzi attento studioso della storia socio-economica del Sannio, propose attraverso le colonne del quotidiano Roma la creazione della nuova regione, il Molisannio, che in base ad affinità storiche, economiche e culturali, avrebbe dovuto accorpare alcune aree interne della Campania e del Molise, secondo i confini dell’antico Sannio. Questa sua idea la ripropose ufficialmente nel 1945, quando venne nominato da Pietro Nenni membro della Commissione sugli studi attinenti alla riorganizzazione dello Stato; in veste di rappresentante del Partito Democratico del Lavoro presentò la questione del Molisannio già auspicata da Francesco Crispi alle autorità locali, riscuotendo vasti consensi, ma senza tuttavia ottenere risultati pratici. Negli anni settanta si pose a capo di un Comitato per il Molisannio, ma ancora una volta la nuova regione non venne costituita e così egli si dimise dall’incarico il 15 dicembre 1973, salvo poi tornare alla ribalta politica nel 1981, quando Clemente Mastella auspicò la costituzione del Molisannio. Nel giugno 2007 è sorto un movimento bipartisan per la costituzione della nuova regione, se essa nascesse conterebbe meno di un milione di abitanti (il limite della Costituzione), ma in questo caso si tratta di un'iniziativa che parte solo dalla provincia di Benevento. Tuttavia, l'adesione della provincia di Avellino, del comprensorio di Piedimonte Matese e dei comuni sanniti casertani, e dei comuni sanniti in provincia di Foggia, consentirebbe di raggiungere e superare abbondantemente il limite del milione di abitanti. Grande sostenitore del progetto è l'editore e politico sannita del Popolo delle libertà Luca Colasanto, che ha anche buoni rapporti con le istituzioni molisane.

Pietro Rossi