05 maggio 2010

CAPPELLO CHIEDE UNA VERIFICA NEL PD PER APRIRE UNA NUOVA FASE.


PIEDIMONTE MATESE. Non c'è la volontà di abbandonare la nave da parte del sindaco di Piedimonte Matese, sebbene lancia un monito: " Se non cambiano le cose, ognuno si assuma le proprie responsabilità! Ci vuole subito il Commissario nel partito..."
“Occorre aprire una fase nuova nella vita del partito e mettersi alle spalle i problemi che hanno frenato la crescita del partito”. A parlare è il sindaco di Piedimonte Matese , Vincenzo Cappello (nella foto) ex candidato regionale con una buona performance e componente del direttivo regionale del PD, tra i protagonisti del processo costituente . Nelle ultime settimane non ha partecipato agli appuntamenti che il partito ha organizzato dopo la fase post- elettorale . Intanto le voci che si rincorrono circa un suo passaggio ad altri partiti . Dissenso, disagio. “ Certo le cose non vanno bene nel partito e di questo occorre averne piena consapevolezza, specie sul piano degli interventi da apportare per correggere e raddrizzare la rotta fallimentare . Resto nel PD e nel centro sinistra, ma se non si cambia registro prenderò le soluzioni più giuste . Cosa bisogna fare? “In primis occorre un commissario per azzerare tutto e riprendere marcia, applicare regole certe e serie, rifare un processo di rinascita interna dal basso, dare voci agli iscritti e coinvolgendo nuove energie per legittimare una diversa classe dirigente. Perché il partito è chiuso e questo è un limite gravissimo. Chiuso in che senso? “ Non possiamo avere un atteggiamento refrattario se non ostile, rinserrarci verso nuovi apporti nella vita del partito . Emblematico in questo senso è stato il caso di Adriano Telese, anch’egli candidato che si troverebbe fuori da questo discorso con le decisioni prese” . Sembra quasi- continua Cappello- che si vuole consolidare e perdurare un cerchia ristretta di posizioni a volte con ruoli di incompatibilità tra l’essere dirigenti e l’esercizio di funzioni istituzionali . E poi il PD deve dire la sua su alcune questioni di interesse collettivo come ad esempio sulla privatizzazione del servizi idrico dove abbiamo avuto un atteggiamento quasi “piratesco”. Perché solo adesso questo dissenso? …….“ Ho avuto la percezione nella campagna elettorale in cui sono stato impegnato dell’ampiezza del disagio tra molti dirigenti ed amministratori e mi ha rafforzato la convinzione che occorre cambiare marcia”. Il pd è stato anche scosso da abbandoni clamorosi. “E’ un altro aspetto che si è sottovalutato anzi spesso queste vicende sono state guardate quasi con compiacimento, con un silenzio assordante ( i casi di Diana , De Lucia, etc), parimenti anche quando si sono create crisi come a Maddaloni e Gricignano D’Aversa . Tutto questo deve far riflettere e creare le condizioni per un vero rilancio del partito”Altrimenti? Altrimenti ognuno si assumerò le proprie responsabilità”.


Intervista realizzata da Michele Martuscelli