16 gennaio 2010

LA SCOPERTA DELLE CIAMPATE DEL DIAVOLO DI TORA E PICILLI PRESENTATE IN UN CONVEGNO A PIETRAVAIRANO.


PIETRAVAIRANO. Domenica 24 gennaio, alle 18,00 iniziano gli appuntamenti culturali del Centro Polifunzionale "R. Paone" di Pietravairano. Adolfo Panarello, etnoarcheologo, converserà con il pubblico sulla straordinaria scoperta delle più antiche impronte umane del mondo: le "Ciampate del Diavolo" di Tora e Piccilli (CE). Viene chiamata Ciampate del Diavolo una zona di Tora e Piccilli (Localita' Foresta), nelle vicinanze del vulcano spento di Roccamofina, in cui sono presenti delle impronte umane fossili. La tradizione popolare del luogo ha dato questo nome (che in dialetto significa impronte del diavolo) a tali orme perché solamente un demone può camminare sulla lava vulcanica senza bruciarsi. Le impronte, 56 in totale, furono lasciate da tre individui che scesero lungo il pendio qualche settimana dopo un’eruzione, quando il materiale depositato era ancora plastico; furono poi coperte da cenere vulcanica di una successiva fase esplosiva, che le ha conservate. Successivamente sono state riportate alla luce dai processi erosivi. Le impronte sarebbero quindi attribuibili all’uomo di Heidelberg, il più vecchio del mondo escludendo l’Austrolopiteco, comparso circa cinque milioni di anni fa, ma appartenente al genere ominide, quello cioè delle scimmie morfologicamente simili all'essere umano, vissuto nel Pleistocene Medio e progenitore dell’uomo di Neanderthal.Le orme più evidenti sono associate in tre piste che scendono un ripido pendio. Ogni pista possiede caratteri peculiari che forniscono dati interessanti sulle capacità di operare scelte di percorso e variazioni di andatura da parte degli autori delle orme. Le piste evidenziano inoltre deambulazione completamente bipede con utilizzo delle braccia solo in fase di appoggio e riequilibrio in settori a forte pendenza.
Pietro Rossi