16 ottobre 2009

Agitazione alla ex Manuli film.


Sessa Aurunca. Tutto bloccato fino all'alba di questa mattina, poi la ripresa dei normali ritmi lavorativi sebbene gli operai siano ancora sul piede di guerra. Le maestranze hanno sfogato la propria rabbia, sebbene il permanere dello stato di agitazione (sono pronti allo sciopero in qualsiasi momento) fa notare ai vertici aziendali come il fuoco sia pronto a divampare.
I fatti narrati nella mattinata di ieri sono stati eloquenti. I 257 dipendenti non sono disposti a tollerare il "piano di salvataggio", come avrebbe deciso di chiamarlo il Consiglio di amministrazione e come stigmatizzano le rappresentanze sindacali. Il piano di rientro prevede la cassa integrazione speciale per 81 unità a decorrere dalla giornata di ieri, il cui pagamento grava totalmente sulle spalle dell'Inps (istituto di previdenza nazionale) visto che l'azienda si sarebbe rifiutata di anticipare le somme e dunque per molti mesi i cassaintegrati rimarranno senza un soldo. Su questo punto lo scontro è forte, le rappresentanze sindacali hanno avanzato la proposta di turnazione della cassaintegrazione, ma questa non è stata accettata. Il documenti aziendali prevedono anche la decurtazione di ogni forma di agevolazione, sia per i buoni pasto sia per i premi di produzione, per un importo totale di circa 3500 euro a dipendente (300 euro al mese).
Tutto ciò è stato rappresentato al sindaco di Sessa Aurunca Luciano Di Meo nella mattinata di ieri. Una rappresentanza di lavoratori è giunto presso la casa comunale per spiegare i fatti e chiedere il supporto istituzionale dell'Ente, pienamente concesso. All'incontro era presente anche l'assessore comunale alle Attività produttive Erasmo Palmieri (Partito socialista) ed il capogruppo regionale del Partito socialista Gennaro Oliviero. Quest'ultimo si è offerto di intermediare la posizione dei lavoratori presso la giunta regionale al fine di ottenere un tavolo di concertazione tra sindacali, Enti locali, Regione e azienda (cosa già fatta in precedenza in occasione della Formenti Seleco). Le RSU (composte da Marco Napolitano e da Marco Canzani per la Uil, da Emilia Pollano e da Marcello Verrengia per la CGIL, da Michele Mancini per la CISL e da Romano Vittore per la Cisal) alla fine dell'incontro hanno presidiato l'impianto, rilasciando per le nostre colonne le seguenti dichiarazioni: "Si vuole risanare l'azienda solo sulle spalle dei lavoratori, affermando che non è un piano di risanamento ma di tagli". Le rappresentanze unitarie proseguono dicendo: "Siamo disposti a trattare per il momento attuale, ma come RSU chiediamo un vero piano industriale dove si possa entrare in merito ai costi aziendali ed ai tagli, pur sapendo di dover fare dei sacrifici per il momento attuale".
Infine, la capitalizzazione dell'azienda (20milioni di euro) è stata azzerata per i debiti accumulati precedentemente.

Elio Romano