16 ottobre 2009

Acqua potabile sempre più cara.


Rialzi medi del 5,4%, con punte del 30% a Salerno e Benevento. E molte regioni sono in deroga sugli inquinanti Secondo un'indagine di Cittadinanzattiva sulla qualità del servizio, nell'ultimo anno il costo dell'acqua ha registrato un incremento medio del 5,4%, con punte del 30% a Salerno e Benevento. Non solo. In otto regioni la qualità è fuorilegge. Anno dopo anno si è verificata una crescita costante delle tariffe che dal 2000 ad oggi sono aumentate del 47% (dati Istat). Secondo il dossier di Cittadinanzattiva, nel 2008, il costo ha registrato un incremento medio del 5,4% rispetto al 2007, con aumenti a due cifre in 15 città: si parte dalla Campania (+34,3% a Salerno, +31,9% a Benevento) per arrivare in Emilia Romagna (+21,4% a Parma, +10% a Ravenna) passando per Basilicata (+16,1% a Potenza e Matera), Veneto (+16,3% a Padova e +12,3% a Verona), Lombardia (+15,9 a Lodi, + 13,4% a Cremona), Piemonte (+14,5% a Verbania, +12,8% a Novara), Marche (+14,4%, ad Urbino e +11,5% ad Ancona) e Friuli (+12,1% Gorizia). In definitiva, gli incrementi si sono registrati in ben 68 capoluoghi di provincia.
Ma il rialzo dei prezzi non è stato corrisposto da un incremento della qualità del servizio. Anzi. Negli ultimi sette anni hanno usufruito delle deroghe ben 13 regioni. Attualmente sono 8 le regioni in deroga circa i contenuti ritenuti tossici (fluoro cloruri, magnesio, sodio, solfati). E sono: Lazio, Lombardia, Piemonte, Trentino, Umbria, Toscana, Campania, Puglia), per un totale di 7 parametri: arsenico, boro, cloriti, fluoro, selenio, trialometani e vanadio.Tali regioni dovrebbero organizzarsi affinché la popolazione sia adeguatamente informata, ma in alcuni casi non si specificano nemmeno i nomi dei singoli comuni coinvolti. Acqua dei rubinetti, ecco dove è buona e no. L'acqua che esce dal miscelatore di casa è meno inquinata di quanto si pensi, ma spesso per paura rinunciamo a berla. La potabile più pura a Bolzano, male Genova e Palermo La beviamo anche se non ci fidiamo. Ma il più delle volte rinunciamo all'acqua del rubinetto per la paura, spesso ingiustificata, di contaminazioni chimiche o microbiologiche, anche quando le analisi degli enti che svolgono i controlli, cioè gli acquedotti e le Asl, ne certificano qualità e sicurezza. La mineraleCosì non ci resta che "ripiegare" sulla minerale. E in Italia siamo diventati i migliori clienti dei produttori di acqua in bottiglia, siamo addirittura arrivati ad avere oltre trecento marche diverse di minerale. Ma, secondo una ricerca, pur non sapendo esattamente cosa esce dai nostri rubinetti, consumiamo anche 250 litri pro capite al giorno di potabile e siamo sempre più inclini verso le nuove fonti d'acqua "alla spina", dove si fa rifornimento a costo e a impatto zero. RicercaDue ricercatori dell'università degli studi di Milano Bicocca hanno da poco brevettato un kit per l’analisi chimico-fisica dell’acqua domestica. Cinque strisce da immergere nell’acqua e in pochi minuti si può analizzare l’acqua di casa nostra e scoprire le sue caratteristiche, misurando i parametri di legge: pH, durezza, nitriti, nitrati, cloruri e solfati.In LombardiaL'indagine ha preso come campioni tantissime città italiane e in particolare quelle della Lombardia. Le città che hanno l'acqua più pura sono Brescia e Mantova, seguite da Varese, Cremona, Sondrio e Como che quasi a pari merito hanno una qualità della potabile piuttosto buona, solo con i valori dei nitriti un po' alti e la direzza dell'acqua un po' al di sopra della norma. A Bergamo, la sitazione è peggiore di quanto ci si aspetti con i cloruri decisamente oltre la soglia consentita. L'acqua peggiore a Pavia che ha la durezza, i nitriti e il PH superiori ai valori di legge. A Milano c'è una concentrazione di nitrati al limite dei valori di legge in diverse zone della città. In ItaliaA Genova e a Torino i valori di cloruri e solfati superavano i limiti di legge. I solfati non hanno superato la prova neanche a Palermo. Situazione con alcuni valori "fuorilegge" a L'Aquila, Bari, Firenze, Napoli, Milano (l'acqua migliore ce l'ha in centro), Roma, Torino. Si va migliorando a Bologna, Padova, Reggio Emilia e Sassari. La città con l'acqua più pura? Bolzano.Nel mondoSe si vuole bere un'acqua con tutti i valori consentiti dalla legge si deve andare a Parigi. Anche a Berlino e a Mosca la potabile spicca per purezza, a parte i nutriti leggermente superiori alla norma. A Madrid, Londra e New York, la situazione è accettabile, anche se non con tutti i valori a norma. Maglia nera a Gerusalemme per la sua potabile fuorilegge.Quello che non sappiamo dell'acqua dei rubinettiCittadinanzattiva sottolinea invece come poco si parli del ricorso alle deroghe al rispetto dei parametri di potabilità, previste dal D. Lgs. 31/01 e concesse dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali: negli ultimi 7 anni, ne hanno usufruito ben 13 regioni. Attualmente sono 8 le regioni in deroga: Lazio, Lombardia, Piemonte, Trentino, Umbria, Toscana, Campania, Puglia. Tutte per un totale di 7 parametri: arsenico, boro, cloriti, fluoro, selenio, trialometani e vanadio. In generale, a fronte di una crescita costante delle tariffe, la qualità del servizio è carente: si continua a far pagare il canone di depurazione anche in assenza del servizio; la dispersione idrica è ormai pari ad un terzo del volume di acqua immessa nelle tubature; il regime delle deroghe da transitorio rischia di diventare perpetuo. In positivo, si distinguono Veneto e Liguria, dove a fronte di investimenti alti, le tariffe risultano inferiori alla media nazionale, la dispersione idrica è bassa e non vi sono deroghe. In negativo spicca invece la Puglia.