24 luglio 2009

CONTINUA CON SUCCESSO LA RASSEGNA CINESTATE 2009 A PIEDIMONTE MATESE.


Piedimonte Matese. Prosegue la rassegna Cinestate 2009, con la proiezione oggi venerdì 24 luglio del film per ragazzi Wall-E, dopo la serata dedicata alla figura del Tenore Gino Mattera commentata e analizzata dal dott. Francesco Reggiani responsabile dell’archivio storico e audiovisuale del Teatro dell’Opera di Roma, serata arricchita dal recital musicale, su un programma d’ arie d’opera e romanze, eseguito dalla voce del Tenore Angelo Feola con la partecipazione del pianista Antonio Galano. La formula di alternare pro iezioni a momenti di spettacolo puro o di approfondimento porterà nella serata di sabato 25 luglio, dopo la visone del film “Due Partite” , all’incontro della regista Cristina Comencini con il pubblico. Da “Due partite” ho tirato fuori tutto quello che potevo a teatro e mi sembrava interessante che fosse un uomo a dirigerla al cinema. È straordinario come la seconda parte, nelle mani di Enzo, sia diventata più drammatica»: così Cristina Comencini ha commentato l’esordio al cinema di “Due partite”, la sua commedia teatrale traghettata in sala da Enzo Monteleone. «Ho visto lo spettacolo a Roma al Teatro Valle e subito è venuto naturale, parlando con Riccardo Tozzi e Cristina Comencini, pensare a una trasposizione per il cinema di questo testo che sembrava già pronto per diventare film», ha spiegato Monteleone durante la conferenza stampa di “Due partite” a Roma, «Cristina disse di averci lavorato troppo, di non avere il distacco necessario, di esserci troppo dentro. “Perché non lo fai tu?” mi disse. “Hai sempre fatto film di uomini, forse è venuto il momento di affrontare l'universo femminile». Così è nata l’avventura cinematografica di “Due partite”, che Monteleone ha voluto fedele al testo e alla messa in scena, con qualche piccola rivoluzione nel cast: «Discutendo sui problemi della messa in scena ho subito pensato che dovevo rispettare il testo», ha detto, «puntando sulle parole e sulla bravura di un cast di attrici strepitose. Ho cercato di valorizzare al massimo le loro qualità con il linguaggio del cinema, i dettagli, gli sguardi, i primi piani, il montaggio, la musica, i movimenti di macchina. Le quattro attrici, che avevano rappresentato la prima messinscena di Due Partite, erano state talmente brave e convincenti che era naturale confermarle in blocco, con l’unica differenza che Valeria Milillo la sentivo più giusta nel ruolo di figlia. Dall’altra parte, ho integrato il gruppo delle tre mamme con Paola Cortellesi, perché Paola, attrice straordinaria e piena di talento sia comico che drammatico, la sentivo molto più mamma ann i Sessanta che figlia anni Novanta. Poi c'è stato il casting per le figlie e abbiamo scelto la Crescentini, la Pandolfi e la Rohrwacher, tre attrici giovani e bravissime. Uno dei motivi principali per cui ho accettato con entusiasmo questa avventura è stata l’idea di poter lavorare con un cast tutto al femminile e seguire le loro performance, vero punto di forza del film».

Pietro Rossi