30 maggio 2009

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI PIEDIMONTE MATESE RIBATTE AL COMUNICATO DEL SEN. SARRO.


Piedimonte Matese. L’Amministrazione Comunale della Città di Piedimonte Matese legge con meraviglia sugli organi di stampa le dichiarazioni (per la verità a puro sfondo elettorale) rilasciate dal senatore Carlo Sarro. Sostiene, il senatore, di rilanciare in Piedimonte Matese un polo culturale in linea con la sua millenaria tradizione; e ne individua le direttrici: recupero definitivo di Palazzo Ducale, fruizione e valorizzazione dei progetti integrati territoriali Monti Trebulani-Matese (ex abbazia dei Padri Celestini, ex Convento di San Domenico, Parco Archeologico di Monte Cila), valido impulso alla riapertura del museo civico con il ritorno del suo più prestigioso reperto denominato ‘Corridore del Cila’. Le opinioni del senatore possono essere condivise da questa Amministrazione Comunale che si sta adoperando per ciascuna di esse in silenzio, laddove non si cerchi di sfruttare la cosa con moventi di chiaro stampo elettoralistico. Tant’è che la scorsa settimana la famiglia Gaetani, proprietaria del secondo piano di Palazzo Ducale, è stata ricevuta in Comune, alla presenza di funzionari della Soprintendenza, per definire una proposta di alienazione del bene che, così, diventerebbe interamente di proprietà pubblica. L’Amministrazione ricorda al distratto senatore che, esercitando nel 2007 il diritto di prelazione per i beni storici ed architettonici vincolati, con i fondi derivanti dalla rinuncia alle indennità di funzione degli stessi amministratori comunali, è stato acquisito alla proprietà comunale un immobile facente corpo con Palazzo Ducale di più di 320 metri quadrati: cosa che in passato, quando gli amministratori intascavano le proprie indennità, non era possibile (peraltro il senatore ha minacciato di impugnare la delibera di Consiglio Comunale che un anno dopo perfezionava la deliberazione della Giunta). Ricorda ancora che, se la programmazione dei P.I.T. è stata fatta dalla sua amministrazione, l’inizio dei lavori, il loro compimento e parte della loro inaugurazione (vedi parco archeologico) sono stati eseguiti dall’amministrazione attuale; la quale ha apportato ai progetti originari sostanziali modifiche, poi approvate dalla Regione Campania con perizie di variante (peraltro gli ultimi due P.I.T. – Celestini e San Domenico – sono ai nastri di partenza). Così in San Domenico l’implementazione del recupero degli affreschi quattrocenteschi del chiostro maggiore che ha interessato non solo le lunette ma anche le pareti ricoperte da una spessa coltre di vernice e nerofumo; così nel parco archeologico, dove sono stati implementati gli scavi che, se non hanno dato apprezzabili risultati, dati i limiti temporali ristretti imposti dal P.I.T., perlomeno hanno pianificato i progetti di riqualificazione futuri, già peraltro da questa amministrazione ideati e candidati a finanziamento nel parco progetti della Regione. Così nell’ex Abbazia dei Padri Celestini, ove una certosina scelta dei materiali di restauro ha ridato maggiore decoro al tempio seicentesco. Per quanto attiene al ‘Corridore del Cila’ (di cui il senatore parla spesso), statuina bronzea del V-IV secolo a. C. ritrovata nel 1928 sul Monte Cila, ritraente un giovane efebo nudo nell’atto di correre o di danzare, anche in questo caso l’Amministrazione comunale opera in silenzio. Tant’è che con diverse missive della metà dello scorso anno e di quello in corso si è richiesto il calco del ‘Corridore’ laddove non fosse stato possibile ottenere l’originale; e giovedì 21 Maggio il Sindaco Vincenzo Cappello (nella foto), accompagnato dall’Assessore delegato A. Costarella, sono stati ricevuti in Napoli presso il Museo Archeologico Nazionali dal Prof. Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendente per i beni archeologici di Napoli e Pompei, che hanno ringraziato per la fattiva collaborazione offerta (dato che oltre cento reperti dell’ex Museo Alifano sono già in Piedimonte a disposizione della Soprintendenza di Caserta e Benevento competente per territorio, in attesa dell’allestimento d’una mostra tematica sui siti fortificati del Matese nell’ex Convento di San Domenico, sede storica del Museo), ed al quale hanno chiesto il prestito del ‘Corridore’ per la medesima mostra. Ma si sono guardati bene dal richiedere il ritorno in Piedimonte dei reperti di Alife o di altri paesi vicini, come invece ha fatto il senatore sollevando un vespaio di polemiche. L’Amministrazione ringrazia, come ha già ringraziato, il senatore per aver scritto al ministro Bondi sulla restituzione a Piedimonte dei reperti museali; anche se, in verità, dopo un primo contatto con la Soprintendenza per i beni artistici con sede in Palazzo Reale a Caserta, le opere offerte (tele) sono in larga parte non restaurate, non di proprietà comunale, ma del fondo culto. In definitiva, l’Amministrazione comunale fa voti perché il senatore rivolga istanza al Ministro dei Beni Culturali affinchè stanzi fondi consistenti per l’allestimento espositivo dell’ex Museo Alifano, le cui prestigiose collezioni arricchirebbero a dismisura il percorso di un turismo culturale all’interno del Parco Regionale del Matese.

Fonte: comunicato stampa