19 dicembre 2008

IL BILANCIO PASTORALE DI MONS. NOGARO DELLE ACLI DI CASERTA.


Non l’ultimo, ma solo un altro.

CASERTA. Non l’ ultimo ma semplicemente un altro, passionale e coinvolgente TE DEUM sarà questo di Mons.Nogaro (NELLA FOTO) a fine anno 2008, anche se esso, formalmente, segna la fine della Sua guida pastorale. La divina Provvidenza fisserà, poi, il tempo del suo definitivo distacco: dopo qualche mese o qualche anno, ma qualunque sarà il dono che Essa farà alla nostra Diocesi, questo Te Deum 2008 ci costringerà, collettivamente, singolarmente ed intimamente, a fare un bilancio pastorale di questa Presenza lunga 18 anni nella nostra Diocesi e 25 nella Provincia tutta. Un bilancio dentro il quale risaltano preganti le Sue immagini di:

- vescovo delle contraddizioni - ben si intende delle nostre contraddizioni, di chi professa la pace ma difende la guerra giusta; ama il prossimo ma non se bisognoso, immigrato, diverso; ama l’ambiente ma ne chiede il rispetto solo agli altri e poco a se stesso; condanna l’illegalità e resta poco attento alla sua coerenza in merito, e cosi via.
- pastore delle provocazioni quotidiane - che non ha insegnato il Vangelo ma ha esortato a viverlo attraverso azioni che diventassero profondamente individuali affinché interrogassero la coscienza di ognuno di noi piu’ che la collettivita’
Delle provocazioni che mettono in crisi perche’ pretendono che alla teoria segua sempre la prassi e che alla prassi costante seguano i gesti cossichè Egli è stato l’uomo dei gesti e non delle parole, la rivelazione che nella societa’ di oggi si ha piu’ bisogno di testimoni che non di maestri.
- prelato delle verità’ vissute - La Pace come il nostro solo cammino, la liturgia non come un rito ma come momento della nostra riconversione per una quotidiana assunzione delle nostre responsabilta’ talchè l’immigrato diventi nostro fratello, i deboli e gli emarginati il fiore della nostra carita’, la giustizia l’impegno contro i diritti negati e l’abiura per diritti non riconosciuti, la politica’ soteria, prossimità, solidarietà e sussidiarieta’.
- presule della Parola e degli atti - insuperabile guida spirituale e pastorale nelle nostre scelte formative e di servizio, aiutandoci , pur nelle nostre debolezze umane, a privilegiare l’etica della vigilanza e dell’assunzione delle proprie colpe, invitandoci a sconfiggere ogni antistoria che programma la disperazione di ogni ordinamento sociale.
- guida della coscienza, reclamata per ognuno di noi e capace di discernere e riconoscere “i principi ed i beni radicali della vita”, perchè divengano “la verità di ogni persona umana”.
- di testimone di un insegnamento sociale sempre a favore di scelte caritatevoli che privilegiassero il dare al dire, spronando ognuno di noi, come cittadini, a realizzare un senso forte dell’appartenenza e della propria identità per realizzare una civitas dentro la quale fosse diffusa la prassi della democrazia e delle scelte partecipate per affrontare, nelle nostre terre, i temi mortificati del lavoro, dell’occupazione, dell’ambiente, della legalità e dell’accoglienza e costruire Terre Nuove e Cieli Nuovi per sempre nuove conquiste civili, sociali e culturali, alcune delle quali, come l’Università e le iniziative di solidarietà resteranno un Suo dono perenne.
Per questo il Te Deum 2008 sarà, dunque, non l’ultimo perché ,come scrive il Giudice Ceglie nella sua prefazione al libro di Raffaele Sardo “Nogaro, vescovo di frontiera” Egli ci lascia in eredità l’insegnamento di Chi <<>> lasciandoci, così, per il nostro futuro non un senso di smarrimento e/o di abbandono ma la sua costante fede nella Speranza figlia dell’indignazione per le cose che non vanno e del coraggio necessario per cambiarle, allorché restano davanti a noi tante vertenze infinite: cave, ambiente, macrico, rifiuti, acqua,etc.
Rattrista, solo, vedere la distrazione di una classe politica intera, che lo ripaga per tutti questi doni dimenticandosi, a tutt’oggi, del riconoscimento della cittadinanza onoraria, visto il suo amore per Caserta e per noi casertani.
Un riconoscimento dovuto che certamente sarebbe sottoscritto non dalle 75.000 firme che Egli raccolse per l’Università ma da molte di più. Ma tant’è!

A.C.L.I. CASERTA