“I dati forniti da Eurostat sono la conferma
che l'assistenzialismo attuato dal governo gialloverde non aiuta l'occupazione
e in generale lo sviluppo del Sud”. A dirlo è Aldo Patriciello (nella foto), europarlamentare di Forza Italia e candidato per il partito azzurro alle Elezioni Europee del 26 maggio prossimo
che ha commentato il quadro fornito da Eurostat
in merito alla disoccupazione giovanile al Sud. La media italiana è fra le più alte dell’Ue dove il tasso è
pari al 15,2%. In Campania e Sicilia il tasso di disoccupazione
giovanilefra i 15 ed i 24 anni è pari al 53,6%, in Calabria del 52,7%. Un dato,
che piazza queste tre regioni tra le peggiori 10 su 280. La Calabria, inoltre, si piazza
all’undicesimo posto per quanto riguarda la disoccupazione fra i 15 ed i 74
anni (21,6%), percentuale tre volte superiore la media europea che è del 6,9%. “È fin troppo evidente – evidenzia Patriciello
– che fino a quando si continuerà a marginalizzare e ad escludere il
Mezzogiorno da qualsiasi progettazione economica nazionale, lo sviluppo delle
Regioni meridionali proseguirà ad essere una semplice programmazione di
intenti, piuttosto che un obiettivo realmente perseguibile". La condizione
del Sud, figlia dell’emarginazione politica e critiche al Governo. “Il
Mezzogiorno – sottolinea l’europarlamentare – patisce le conseguenze di
un’emarginazione politica che lo rende sempre più periferia sociale, economica
ed istituzionale del Paese: una situazione che è divenuta ormai insostenibile e
che rischia di minare irreversibilmente la tenuta del sistema imprenditoriale
del meridione. Se, quindi, la strategia del Governo per far crescere
l'occupazione al sud è quella dell’assoluto disimpegno e del totale immobilismo, allora
penso che non sarà semplice risalire la china”. Patriciello conclude: “Credo
invece che l’elevatissimo tasso di disoccupazione e il quadro macro-economico
generale necessitino di interventi strutturali immediati: non può essere la
sola Unione Europea a contribuire al finanziamento delle politiche di coesione,
né si può pensare che sia Bruxelles a risolvere l’annosa questione meridionale”.