20 aprile 2013

SANITA’ OGGI E DOMANI


On. Aldo Patriciello

L’On. Aldo Patriciello ha preso parte oggi al convegno dal titolo “Strategie e proposte per la tutela del diritto alla salute nel nostro territorio”. L’incontro si è tenuto presso la sede dell’Ordine dei Medici di Salerno e ha visto la presenza di esponenti regionali, nazionali e internazionali del settore sanitario. Una relazione, quella dell’Eurodeputato, incentrata sulla necessità di garantire oggi, a tutti i livelli, un servizio sanitario efficiente che vada oltre i confini territoriali.  La Regione Campania ogni anno sconta un saldo negativo fra mobilità attiva e passiva pari a circa 250 milioni di euro.  – ha spiegato Patriciello nel corso del suo intervento - Tale preoccupante fenomeno, considerato il settore sanitario come parte di un libero mercato dove il paziente orienta la propria scelta verso le strutture che gli offrono maggiori garanzie a prescindere dalla loro ubicazione, non può essere invertito chiudendo le frontiere regionali. Un recente studio pubblicato da Agenas colloca le strutture sanitarie della Regione Campania tra le peggiori a livello tanto nazionale quanto europeo. Alcuni interventi vorrebbero frenare il fenomeno della mobilità passiva dei pazienti imponendo delle regolamentazioni burocratiche dissuasive che appaiono anacronistiche rispetto al principio di libera circolazione del paziente sancito dall’Unione Europea tramite l’approvazione, nel marzo del 2011,  di una direttiva denominata ‘cure senza frontiere’ e che entrerà in vigore ad ottobre 2013. Il documento consentirà ad ogni cittadino europeo di curarsi, secondo specifici criteri e condizioni, in uno Stato membro diverso dal proprio Stato di residenza. Se dunque l’Europa apre le frontiere della propria sanità per permettere ai cittadini un’ulteriore protezione della salute, laddove il proprio Paese di residenza non riesca a soddisfare specifiche richieste di cura ad esempio per mancanza di strutture, di macchinari adeguati, o per la presenza di lunghe liste d’attesa che possano mettere a repentaglio la salute delle persone, la Campania intende praticare un pericoloso protezionismo sanitario. La libera circolazione delle persone tanto a livello nazionale quanto regionale appare necessaria per una serie di ragioni: innanzitutto perché la struttura sanitaria più vicina e idonea al trattamento di una patologia può trovarsi  al di fuori del confine regionale in cui il cittadino risiede, basti pensare ai cittadini dell’alto casertano che hanno una stroke unit in Molise più vicina di quanto non sia quella di Caserta o Napoli. Inoltre bisogna assicurare ai pazienti maggiore vicinanza alla famiglia e la possibilità di accedere a nuovi metodi di cura. Pertanto alla luce del diritto alla salute, garantito dall’art. 32 della Costituzione italiana e dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE, ogni Regione ed ogni Paese deve garantire elevati standard di cura e protezione alla collettività. Ciò significa che gli Stati membri sono tenuti, sul loro territorio, a prestare ai cittadini un’assistenza sanitaria sicura, di qualità elevata, efficiente e quantitativamente adeguata. Anziché imporre regimi protezionistici che rischiano solo di mettere a repentaglio la salute dei pazienti,  - ha concluso Patriciello - occorre che le Regioni, Campania in primis, nel prossimo futuro promuovano sempre di più standard di qualità  dei servizi tramite i quali sia garantito al cittadino tutti i diritti legati alla salute, il funzionamento dei servizi sanitari, nonché il  diritto all’accesso a procedure innovative, incluse quelle diagnostiche, secondo gli standard internazionali e indipendentemente da considerazioni economiche o finanziarie. Lavorare in positivo per queste garanzie significa anche limitare i costi della libera circolazione per i nostri servizi regionali” 
Ufficio Stampa On. Aldo Patriciello