18 aprile 2013

Ancora una condanna della pubblica amministrazione casertana per lo svuotamento di mansioni ai danni di una dipendente



Caserta. Circa tre anni di lavoro trascorsi essendo formalmente responsabile del SUAP al Comune di Cancello Arnone, ma privata anche della semplice modulistica relativa e dell'assegnazione delle pratiche di sua competenza.  Questa è l'odissea di una dipendente dell'amministrazione pubblica locale casertana esposta, come ha deciso il giudice Vito Riccardo Cervelli della sezione lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ad un evidente svuotamento delle sue mansioni lavorative. Di qui, secondo le perizie mediche depositate, la signora Annarita Viola ha sviluppato un disturbo da stress correlato al rapporto di lavoro che le ha causato un danno biologico permanente. Il silenzio dell'amministrazione di Cancello Arnone dinanzi ai rilievi della sua dipendente, silenzio sottolineato nella decisione della magistratura, ha convinto il giudice del lavoro ad accogliere il ricorso ed a quantificare il valore dell'indennizzo che le dovrà essere versato per il danno biologico e per quello morale, conseguente il riconoscimento del reato di lesioni colpose a suo danno, a circa 10.000 euro. Il ricorso, avviato dal legale della CISL, avvocato Domenico Carozza, su intuizione dell'attuale Segretario generale della Funzione Pubblica CISL della Campania, Rino Brignola, è stato portato avanti grazie alla perseveranza del suo successore alla guida della categoria casertana, Carmine Lettieri, e - ha dichiarato quest'ultimo - "la decisione odierna aggiunge un altro importante tassello alla ormai affermata giurisprudenza, meritoriamente sostenuta dalla magistratura sammaritana, di tutela dei lavoratori contro ogni inaccettabile intervento di demansionamento ai loro danni".

Pietro Rossi