12 dicembre 2012

1° INCONTRO BIBLICO-SPIRITUALE: L’ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE



Venerdì 7 dicembre u.s. Don Sabatino Sciorio, nella parrocchia Maria Regina di Tutti i Santi, ha dato inizio alla nuova stagione di incontri biblici, che durante la scorsa stagione, hanno avuto molto successo, sempre con una grande affluenza di fedeli.
Tema del I Incontro Biblico-Spirituale: L’annunciazione del Signore. Per fede Maria accolse la parola dell’Angelo e credette all’annuncio che sarebbe divenuta Madre di Dio nell’obbedienza della sua dedizione (Benedetto XVI Motu Proprio Porta fidei, 13).
A tal proposito Don Sabatino Sciorio  ha precisato che con la Lettera apostolica Porta fidei dell’11 ottobre 2011, Benedetto XVI ha indetto un Anno della fede. Esso ha avuto inizio l’11 ottobre 2012, 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, e terminerà il 24 novembre 2013. Solennità di nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo.
Con la promulgazione di tale Anno il Santo     Padre intende mettere al centro dell’attenzione ecclesiale ciò che, fin dall’inizio del suo Pontificato, gli sta più a cuore: l’incontro con Gesù Cristo e la bellezza della fede di Lui. D’altra parte, la Chiesa è ben consapevole dei problemi che oggi la fede deve affrontare e sente quanto mai attuale la domanda che Gesù stesso ha posto: “Il Figlio dell’uomo, quando tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?” (Lc 18,8). Per questo, “se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all’incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci”. Per incarico di Benedetto XVI, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha redatto una Nota con indicazioni pastorali per l’Anno della fede. Quest’anno vuol contribuire ad una rinnovata conversione al Signore Gesù e alla riscoperta della fede, affinchè tutti i membri della Chiesa siano testimoni credibili e gioiosi del Signore risorto, capaci di indicare alle tante persone in ricerca la porta della fede. L’inizio dell’Anno delloa fede coincide con il ricordo riconoscente di due grandi eventi che hanno segnato il violto della Chiesa ai nostri giorni: il 50° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II, voluto dal beato Giovanni XXIII (11 ottobre 1962), e il 20° anniversario della promulgazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, offerto alla Chiesa dal beato Giovanni Paolo II (11 ottobre 1992)”. Nella Nota si ribadisce che nel corso di quest?anno della fede sarà utile invitare i fedeli a rivolgersi con particolare devozione a Maria, figura della Chiesa, che in sé compendia e irraggia le principali verità di fede. E’ dunque da incoraggiare ogni iniziativa che aiuti i fedeli a riconoscere il ruolo particolare di Maria nel mistero della salvezza, ad amarla filialmente ed a seguirne la fede e le virtù. Per questo motivo vogliamo quest’anno Vivere con Maria l’Anno della Fede attraverso proiezioini ed incontri biblici. Tuttavia, ancora oggi si avvertono le conseguenze di una certa predicazione disancorata dalla Scrittura e di talune pratiche devozionali che hanno distorto la figura di Maria. Una Madonna che viene spesso, ancora oggi, da molti, intesa come più buona e comprensiva di Dio e posta come cuscinetto tra la terribile ira del Padreterno e l’umanità peccatrice. Chi fu realmente Maria? Che sappiamo di Lei? Come era la sua vita quotidiana? Quali furono le difficoltà che, come tutti gli esseri umani, dovette affrontare? Cercheremo di rispondere a questi interrogativi, esaminando attentamente i testi evangelici che parlano di Maria e i documenti storici che descrivono l’ambiente nel quale è nata, è mcresciuta, e di come ha maturato quella fede straordinaria che l’ha portata a essere discepola di suo figlio. Scopriremo che nella Maria dei vangeli non c’è alcuna traccia della dolce mammina celeste dei visionari, bensì emerge una donna forte, coraggiosa, capace di affrontare tremende difficoltà pur di essere la fedele seguace del Cristo. In questa ricerca terremo ben presenti le sagge indicazioni che la Chiesa ha dato per parlare di Maria, a partire dal Concilio Vaticano II, che “esorta caldamente i teologi e i predicatori della parola divina ad astenersi con ogni cura da qualunque falsa esagerazione, come pure dalla grettezza di mente nel considerare la singolare dignità della Madre di Dio” (Lumen Gentium, 67), per permettere una vera devozione della Madre di Gesù Cristo, “devozione che non consiste né in uno sterile e passeggero sentimento, né in una vana credulità, ma procede dalla fede vera, dalla quale siamo spinti all’imitazione delle sue virtù” (LG, 67).
CATECHISMO MARIANO
Quale saluto rivolse l’Angelo a Maria? L’Angelo salutò Maria con queste parole: “Rallegrati, opiena di grazia, il Signore è con Te”. (Lc 1, 28). Nelle parole dell’Angelo c’era il saluto del Padre celeste alla Figlia più diletta e amata, del Figlio alla sua tenera Madre, dello Spirito Santo alla sua Immacolata Sposa, di tutto il cielo e di tutti gli Angeli che salutavano in Maria la loro Regina.
Quale sentimento provò la Vergine al saluto dell’Angelo?   Le parole dell’Angelo suscitarono in Maria turbamento. Quale ne fu la causa? Alcuni la attribuiscono al timore naturale che s’impossessa dell’uomo quando si trova a contatto col soprannaturale. Ma la vera causa della sorpresa della Madonna la troviamo nella sua umiltà. A maria sembra impossibile, perchè convinta della propria bassezza, che un simile saluto potesse essere rivolto a Lei. Solo chi è umile trema dinanzi agli elogi. Dice San Tommaso: ” per l’animo umile nulla desta più ammirazione quanto il sentire esaltare la propria eccellenza”.
Quale era il contenutio del messaggio portato dall’Angelo a Maria? Il contenuto del messaggio portato a Maria dall’Angelo lo conosciamo dal Vangelo di Luca: “Hai trovato grazia presso Dio… concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. (1, 31-34). Da queste parole la Madonna comprese chiaramente che Dio le riservfava la più sublime delle grazie, scegliendola, fra tutte le donne, a compiere l’altissima missione di madre di Dio. A conferma di quanto ha detto, l’Angelo le annunzia un altro concepimento prodigioso: “Anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepuito un figlio e nquesto è il sesto mese per lei, che tutti dicevao sterile: nulla è impossibile a Dio” (Ib., 36_47).
Quale fu la risposta della Madonna al messaggio dell’Angelo? La risposta di Maria fu : “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. Con questa sublime risposta la Vergine prestava il suo pieno consenso al messaggio divino e accettava di diventare la Madre del Figlio di Dio. Le parole pronunciate dalla Madonna la innalzarono al grado più alto di gloria e portarono all’umanità il più grande beneficio.
Quale pienezza di sentimenti ci rivelano le parole di Maria? La risposta della Madonna ci rivela la sua grande fede nel credere e obbedire alle parole dell’Angelo e ci fa conoscere la sua profonda umiltà. Mentre viene innalzata alla sublime dignità di Madre di Dio, Ella si dichiara la “Serva del Signore”. Inoltre le parole di Maria manifestano il suo grande amore per gli uomini, poiché, accettando di divenire la Madre del Verbo Incarnato, accettava anche di cooperare alla salvezza del genere umano.
Che cosa avvenne dopo il consenso della Vergine alle parole dell’Angelo? Non appena Maria espresse il suo pieno consenso alle parole dell’Angelo, il Figlio di Dio si incarnò nel suo purissimo seno, dove, per virtù dello Spirito Santo, si formò il Corpo di Gesù, Uomo-Dio. Il mistero dell’incarnazione è un mistero di annientamento e di amore; Gesù per salvare gli uomini, prese la nostra natura umana, si fece in tutto simiole a noi, tranne che nel peccato (Ebr 4,15). All’inizio della creazione Dio, per un atto di amore, aveva creato l’uomo a sua immagine e somiglianza; nell’Annunciazione, invece, è Dio che diventa a nostra immagine e somiglianza nel seno della Vergine Santa.
Quali insegnamenti riceviamo dalla Madonna nell’Annunciazione? Nell’Annunciazione riceviamo da Mari9a insegnamenti di grande umiltà e di profonda fede.
Chi era Elisabetta? Secondola testimonianza del Vangelo, Elisabetta era moglie del sacerdote Zaccaria della classe di Abia, figlia della tribù di Aronne e parente della Madonna. Il Vangelo fa notare che Elisabetta e Zaccaria non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tuttie due avanti negli anni. Dio, in seguito, esaudì le preghiere di questi due giusti e concesse loro la grazia di diventare i genitori deol Precursore di Gesù, Giovanni Battista.
Quali esempi di virtù ci offre la Madonna nella visita a Elisabetta? Nella visita a Santa Elisabetta la Madonna ci offre esempi di carità e di umiltà. Quanta delicatezza di sentimento e quale squisita generosità in quel gesto di Maria! “Raggiunse in fretta una città di Giuda”, dice il Vangelo, per aiutare la sua bisognosa parente. Da quel giorno ebbe inizio la grande missione di Maria verso gli uominiu: portare Gesù alle anime, come lo porò la prima volta nella casa di Santa Elisabetta. In questo episodio rifulge anche la profonda umiltà della Vergine. L’Immacolata Maria corre a prestare il suo aiuto, dimentica completamente di sé e della propria grandezza.
Con quali parole di saluto la Madonna fu accolta da Santa Elisabetta? Le parole che Elisabetta rivolse alla Madonna non contengono un semplice saluto, ma hanno un valore soprannaturale, infatti mossa dallo Spirito Santo, così salutò la sua giovane parente: “Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?… E beata colei che ha creduto nell’adempimkento delle mparole del Signore” (Lc 1, 43-46). Per la prima volta nella storia, la Madonna viene chiamata “Madre del Signore” e proclamata “beata” per la sua fede.
Come rispose la Madonna al saluto di Santa Elisabetta? Al saluto di Santa Elisabetta la Madonna rispose col mirabile cantico del “Magnificat”, nel quale esalta la misericordia di Dio per le opere mirabili che ha compiuto in Lei.
Perchè la Vergine non rivelò al suo sposo Giuseppe che era incinta? Giuseppe, dopo il ritorno di Elisabetta, notò in Lei i segni evidenti della maternità, e la gioia di quell’incontro si mutò ben presto in amarezza. La Vergine volle lasciare a Dio stesso di scegliere il tempo e il modo più idoneo per rivelare a Giuseppe i segreti che nascondeva nel suo cuore.
Quale decisione pensò di prendere San Giuseppe nei confronti della Madonna? Se il fatto fisico spingeva a giudicare male, la vita di Maria era un incanto di bontà e di candore. Dice il Vangelo: “Giuseppe, suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto” (Mt 1,19).
Chi intervenne a dissipare ogni dubbio dall’animo di San Giuseppe?  Fu Dio stesso che intervenne a dissipare ogni turbamento e dubbio dall’animo di San Giuseppe. Mentre questi stava per mettere in atto la sua decisione, Dio gli inviò un Angelo9 in sogno che gli rivelò il mistero della Maternità divina di Maria con queste parole: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quello che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un Figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati” (Mt 1, 20-22).
Che cosa fece San Giuseppe dopo aver conosciuto dall’Angelo la rivelazione del grande mistero? Appena San Giuseppe ebbe la conferma da Dio che la maternità della sua purissima Sposa  era opera dello Spirito Santo, “fece come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore e prese con sé la sua sposa” (Mt 1,24). E’ facile immaginare con quale gioia ed esultanza del cuore Giuseppe abbia eseguito l’ordine divino di prendere la Vergine Maria con sé. E certamente ancora più grande fu la gioia della Madonna quando vide risolto così felicemente l’angoscioso dubbio che tormentava l’animo del suo castissimo Sposo.
A cura di Matilde Maisto