29 novembre 2012

Lettera Aperta al Ministro Profumo.



         Preg.mo  Ministro Profumo,
registriamo   come  atto  di  attenzione e segno  di riconoscimento  la Sua  presenza a Caserta per l'apertura ufficiale  dell'anno accademico  2012/2013  e per questo La ringraziamo. Per la verità abbiamo tanto sperato che  la Sua venuta coincidesse con  l'apertura  di un anno accademico finalmente sotto l'egida dell'Università di Caserta, denominazione, quest'ultima,  possibile con una semplice delibera del Senato Accademico della SUN e la successiva presa d'atto del Ministero, così come è stato  per tutti gli altri  atenei interessati al  cambio del  nome:       Università di Caserta, come giusto che sia, dopo vent'anni di corsualità e ventidue  dalla nascita di questa  istituzione formativa   casertana da Lei oggi visitata. A tal proposito, ci consenta di ricordaLe, non svelando alcunchè,  Sig. Ministro, che   all'atto del Suo insediamento  avemmo a chiederLE di  intervenire  a favore di  questo nostro annoso   problema del nome. Ci dispiacque di non aver avuto mai risposta  ma pensammo che ciò  fosse dovuto al superlavoro iniziale, per questo, oggi,  in forma di nuova pubblica, la invitiamo, Preg.mo Sig.  Ministro, a dire, nella Sua prolusione, una parola  sulla nostra agognata Università di Caserta. Rispetto a questa sacrosanta rivendicazione, da sempre la baronia napoletana e   le  arroganze    dei vari Rettori     hanno  messo il veto  al  nostro diritto di avere l'Ateneo denominato “Università degli Studi di Caserta”, diritto rivendicato a  partire dal  lontano Luglio 2006 con l'accorata  invocazione   del nostro  Vescovo   Raffaele Nogaro cui fece seguito una petizione popolare forte di 5000  firme presentata ai diversi livelli istituzionali -  Consiglio Regionale, Amministrazione  Provinciale e Comune Capoluogo casertano -   i quali   seppero solo  limitarsi  ad un  inconcludente  deliberato che auspicava   mestamente il  cambio di nome, senza mai  preoccuparsi della noncuranza del Senato accademico che nego'  loro qualsiasi dovuta risposta. Una città intera si batte da  vent'anni per questo   cambio del nome, oltre che per avere, nel Capoluogo, la sede di  un vero  Rettorato e  la realizzazione del  Policlinico. Si perpetua il disonore  che per bassi interessi di bottega napoletana – rettori, docenti, medici,  funzionari - ci vengono  ancora negati anche questi riconoscimenti ineludibili. Sappiamo di vivere, a Caserta , e  sulla nostra pelle,  ben altre gravi emergenze . Prima fra tutte quella dei i nostri giovani privati del lavoro e per questo costretti a migrare al nord se non fuori del Paese. Tanti sono quelli che sono costretti a recidere le loro radici. A questa emergenza   sono  connesse  tante altre ben note: disastri ambientali, - cave, rifiuti , inquinamento -   illegalità, camorra, negazione del diritto alla salute, mancanza di servizi sociali  e di sicurezza. Dare  all’istituzione universitaria  insediata totalmente nel nostro territorio  il nome che le spetta non risolverà d’incanto queste  emergenze antiche   ma diventerà  un segnale importante di un voler voltare pagina e  ripartire ponendo fine ai tanti furti subiti incominciando da quello della salute nelle nostre “terre dei fuochi tossici” figli dei rifiuti qui in arrivo   da ogni parte d'Italia, così come  per quelli della vivibilità e della  morsa criminale che ci tiene in ostaggio. Se ciò non bastasse la nostra Giunta, in questi giorni ci ha espropriati   della  toponomastica di  uno storico  viale cittadino  - quello Ellittico – viale che contorna un  unicum monumentale  – Reggia, Piazza ,vialone, emicicli, vialone e viali - definendone il senso  urbanistico ed architettonico vanvitelliano. Si è fatto questo  per rinominarlo Viale Università di Caserta quale  inutile provocazione e con improvvida scelta servile. Di contro, però,  permane il fatto   che   la Seconda Università  di Napoli resta l’unica università italiana che insiste totalmente  in un territorio diverso dal suo nome. E' incontrovertibile, al contrario, che tale impasse osti un’integrazione piu’ viva con la Civitas casertana atteso che il nome di un’Università debba comunicare immediatamente la propria storia e la propria vocazione: il nome è identità, è riconoscimento e dà senso di appartenenza.  Per queste caratteristiche    il territorio si presenta per un Ateneo come un interlocutore attivo con cui collaborare, interagire, fare sinergia:un territorio del  quale,  in definitiva ,onorarsi di avere  anche il nome.

-        don Nicola Lombardi
-        Pasquale Sarnelli
-        Maria Rosaria Iacono
-        Salvatore Rainone
-        Giuseppe Ventriglia
-        Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Pietro” Caserta
-        Comitato “Caserta Città di Pace”
-        Biblioteca Diocesana
-        A.C.L.I.
-        Aislo (Associazione Italiana per lo sviluppo locale)
-        Arci Caserta
-        Auser Caserta
-        Carta 48
-        GIT Banca Etica
-        Italia Nostra
-        Comitato pro Università di Caserta