07 novembre 2012

DIRETTIVA UE SUI RITARDATI PAGAMENTI DELLA PA


on. Aldo Patriciello

Il Consiglio dei Ministri ha recepito qualche giorno fa, con apposito decreto legislativo, la Direttiva UE numero sette del 2011sui ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi. Esprime soddisfazione l’on. Aldo Patriciello che, fin dalla sua approvazione in Parlamento Europeo, ha sostenuto fortemente il recepimento di una Direttiva che sana un gap profondo, creato dalla P.A. e che potrebbe sostenere le aziende nostrane nel peggiore momento storico che il settore dell’economia sta vivendo. “Apprezzo molto l’impegno del Governo italiano nell’aver recepito, prima del termine ultimo fissato per il 16 marzo 2013, la Direttiva sui ritardati pagamenti della P.A.  – afferma Patriciello - ho sempre sostenuto l’importanza di questo provvedimento perché innanzitutto restringe i tempi di pagamento dei debiti che la Pubblica Amministrazione vanta nei confronti di imprese private creditrici, tempi che in Italia si dilatano oltre i 90 giorni tanto da decretare il nostro Paese il peggiore in tale contesto. In secondo luogo ho fortemente sostenuto l’effetto positivo che il recepimento di questa direttiva ha nei confronti delle imprese italiane strozzate dalla crisi economica. Un pagamento puntuale permetterà infatti alle imprese di pagare i fornitori, i dipendenti e di portare avanti la propria attività senza entrare nel circolo vizioso dei prestiti bancari diventati ormai una chimera per il settore imprenditoriale. In un momento di profonda crisi i nostri imprenditori, soprattutto piccoli e medi, non possono iniziare e finire lavori senza essere pagati soprattutto quando da quelle riscossioni dipende la sopravvivenza stessa dell’impresa. La Direttiva numero sette  - spiega l’Eurodeputato – obbliga lo Stato a pagare i beni e i servizi ottenuti entro 30 giorni dal ricevimento della fattura da parte dell’impresa fornitrice oppure dalla prestazione del servizio. Per le imprese pubbliche, gli enti che forniscono assistenza sanitaria o per gli ospedali sono previste deroghe di 60 giorni. La proroga di 60 giorni, inoltre, è prevista tra imprese solo se esistono espliciti accordi o in presenza di obiettive giustificazioni. Se tali termini non vengono rispettati la Direttiva prevede una maggiorazione del tasso degli interessi legali moratori dal 7% all’8%, interessi che scatteranno in automatico. L’Italia ha fatto quindi un passo in avanti recependo questa indispensabile Direttiva e garantendo dignità e sostegno ai nostri imprenditori”.

Bruxelles, Ufficio Stampa on. Aldo Patriciello