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Caserta. Nell’ambito dello
svolgimento degli ordinari compiti di istituto, i militari della Guardia di
Finanza della Compagnia di Mondragone hanno ritrovato, all’interno dell’ufficio
di un noto imprenditore edile, diversi reperti archeologici dal pregevole
valore economico ed artistico. L’episodio è avvenuto durante un controllo
fiscale finalizzato a verificare i corretti adempimenti in materia di I.V.A. e
di imposte dirette nei confronti di una ditta esercente l’attività di
costruzioni. Nel corso delle attività di ricerca della documentazione
contabile, alla richiesta dei finanzieri di aprire un armadio chiuso a chiave,
il titolare ha immediatamente manifestato una certa agitazione, sostenendo che
in quell’armadio vi fossero delle vecchie fatture relativa agli anni 90 e,
quindi, di non interesse per il controllo in corso. Naturalmente, i militari hanno reiterato la
richiesta asserendo che fosse assolutamente necessario ispezionare, secondo i
poteri previsti dalle norme di polizia tributaria, tutti i locali
dell’attività. Una volta aperto l’armadio, le Fiamme Gialle si sono ritrovati
di fronte a vecchi raccoglitori di fatture, effettivamente risalenti agli anni
90, e ad un cartone dall’aspetto piuttosto malandato. L’imprenditore ha
immediatamente anticipato eventuali domande dei militari, asserendo che
all’interno del cartone vi fossero solo delle vecchie suppellettili di nessun
valore. Tuttavia, all’apertura del contenitore i militari si sono ritrovati di
fronte a numerosi reperti archeologici: anfore, vasi e monili di argento, in
merito ai quali l’imprenditore si è giustificato dicendo di non conoscere il
valore storico degli oggetti. I Finanzieri hanno immediatamente posto sotto
sequestro gli oggetti che, dopo un’attenta valutazione da parte di funzionari
dei beni culturali, si sono rivelati di pregevole valore storico, essendo quasi
tutti databili intorno al IV e V secolo A.C., di notevole valore economico per
il mercato nero. In particolare, su uno dei vasi rinvenuti è rappresentata la
tipica “civetta”, simbolo di Atene, per cui si tratta probabilmente di un cimelio
proveniente dall’Antica Grecia. I reperti saranno restaurati da parte del Museo
Civico di Mondragone ed esposti al pubblico, in modo che tutti i cittadini
possono apprezzare il fascino di queste preziose testimonianze dell’antichità.
Comunicato Guardia di Finanza - Comando Provinciale
Caserta