31 luglio 2012

Depuratore di Cuma, al lavoro la commissione regionale Bonifiche


Antonio Amato, Mafalda Amente, Anita Sala: “Si avvia una nuova fase che vedrà protagonisti i sindaci. Entro fine mese via al progetto dei laghi flegrei”Nasce un tavolo tecnico tra Regione e i comuni dell’Area Flegrea per la questione della depurazione delle acque e . dell’inquinamento marino. Un nucleo di lavoro al quale saranno chiamati a partecipare anche i comuni dell’area nord di Napoli, delle isole e dello stesso capoluogo partenopeo. Obiettivo: restituire maggiore protagonismo ai primi cittadini in ordine alla programmazione e al controllo sulla depurazione delle acque. E’ questo il primo risultato dell’audizione sul depuratore di Cuma tenuta questa mattina dalla III commissione speciale del consiglio regionale della Campania. Con il presidente Antonio Amato, il vicepresidente Mafalda Amente e il consigliere Anita Sala hanno partecipato l’assessore all’ambiente della Campania Giovanni Romano, il sindaco, l’assessore all’ambiente e il presidente della commissione ambiente di Pozzuoli Vincenzo Figliolia, Francesco Cammino e Michelangelo Luongo, il sindaco e l’assessore all’ambiente di Monte di Procida Francesco Iannuzzi e Nunzia Nigro, l’assessore all’ambiente di Bacoli Ettore D’Ellia,  il custode giudiziario degli impianti di depurazione Paolo Massarotti, il commissario liquidatore di Hydrogest Oreste Cardilo, il direttore provinciale di Napoli dell’Arpac Nicola Adamo. “Si è avviato un processo virtuoso che coinvolgerà i primi cittadini dei diversi comuni interessati nel controllo e nella programmazione della depurazione delle acque e quindi per la prevenzione dell’inquinamento marino - affermano i consiglieri Amato, Amente e Sala - L’assessore Romano ha confermato la necessità di interventi strutturali per i 5 impianti di depurazione ex Hydrogest per i quali sono già individuati 242 milioni di euro. Ora bisognerà precedere con la progettazione definitiva e l’indizione delle gare. Serve tempo e nel frattempo è necessario completare gli interventi di rifunzionalizzazione dei depuratori  per i quali sono già stati investiti 35 milioni di euro di fondi propri dell’assessorato regionale. Condividiamo con Romano anche la necessità di addivenire ad una nuova normativa regionale che ridisegni l’intero ciclo integrato delle acque e che dovrà essere emanata entro la fine dell’anno”. Intervento non più derogabile anche per evitare i guasti del passato. “L’assessore ha spiegato che la Regione continua a perdere i contenziosi giudiziari con Hydrogest perché negli anni non è stata garantita alla società di scopo la riscossione dei crediti derivanti dalle bollette idriche che tutti paghiamo - aggiungono Amato, Amente e Sala - E’ chiaro che le risorse per i depuratori devono venire dal ciclo integrato delle acque e che non può più essere la Regione a gestire gli impianti di depurazione ma dovrà essere individuato con gara pubblica un gestore unico per l’intero ciclo delle acque per ciascuno dei diversi ambiti”. In attesa che questo avvenga si andrà avanti con la gestione in deroga di Hydrogest fino a settembre, quindi subentrerà il nuovo commissario ad Acta che dovrebbe essere nominato con O.P.C.M. nelle prossime settimane. Il commissario non avrà poteri straordinari e dovrà innanzitutto garantire una gestione stralcio per completare la messa a norma degli impianti, garantire la funzionalità degli stessi e il mantenimento dei livelli occupazionali (ad oggi  360 unità) attraverso i 65 milioni di euro che saranno garantititi dalla regione. “E’ importante inoltre - concludono i consiglieri regionali - che l’assessore abbia assunto l’impegno di sottoporre con urgenza a Caldoro la firma entro ferragosto del protocollo d’intesa per avviare il Progetto per i laghi flegrei che, con 65 milioni di euro, consentirà di completare le opere di collettamento con il depuratore di Cuma”. Nel corso dell’audizione sul depuratore di Cuma tenuta questa mattina dalla III commissione speciale del consiglio regionale della Campania, si sono anche evidenziati una serie di nodi che restano ancora da sciogliere. Innanzitutto il problema di quanto giunge nei depuratori “Da un punto di vista progettuale il completamento e la rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione può dirsi completato. Ora si dovrà passare alla fase operativa. Tuttavia resta irrisolta la questione inquinamento - ha affermato il Professor Massarotti custode giudiziario degli impianti di depurazione - Rimane infatti tutta da affrontare la questione maggiore, quella degli scarichi, di quanto cioè giunge agli impianti di depurazione. Grazie al supporto della magistratura è stato fatto molto, ma bisogna intervenire perché sindaci e amministrazioni locali assumano le loro responsabilità per completare collettamenti a norma ai depuratori e evitare scarichi abusivi. E c’è un problema più generale che coinvolge ciascuno di noi di educazione al rispetto ambientale. Ad oggi è inaccettabile dover continuare a constatare quello che viene immesso nei depuratori o addirittura direttamente a mare”. I sindaci hanno raccolto positivamente la disponibilità della Regione al coordinamento interistituzionale e si è fissato il prossimo appuntamento operativo per il 5 settembre. Nel frattempo sono giunte rassicurazioni dall’ARPAC sui dati degli inquinanti mentre il commissario liquidatore di Hydrogest Cardillo ha ribadito che «garantiremo il proseguo delle opere di rifunzionalizzazione in atto fino al termine di settembre. Fino ad oggi gli impianti non si sono mai fermati anche se ci sono state agitazioni dei lavoratori rientrate dopo il pagamento degli stipendi. “Purtroppo - ha spiegato Cardillo  - come accertato dalla magistratura a fronte degli investimenti di 30 milioni della società, e di un monte debitorio di ulteriori 100 milioni di euro con gli istituti bancari, per anni non si è addivenuto alla riscossione dei crediti vantati attraverso il recupero di quanto previsto in bolletta per la depurazione. Diamo atto alla nuova amministrazione regionale di aver risolto in parte queste problematiche. Andrà chiaramente avanti il contenzioso in sede di tribunale civile con la Regione, ma garantiremo fino alla fine del nostro mandato la piena funzionalità degli impianti”. Antonio Amato, Mafalda Amente e Anita Sala, componenti della III Commissione Speciale del Consiglio Regionale, hanno quindi ribadito che “questa commissione continuerà a svolgere il proprio lavoro di controllo e sollecitazione degli enti preposti per addivenire ad una risoluzione di una problematica, quella depurazione, centrale per lo sviluppo stesso di questa regione”.     

c,s,