01 luglio 2012

Continua con successo“FolleMente”, il “Festival del non luogo” a Piedimonte Matese.


PIEDIMONTE MATESE. Dopo il successo delle prime due serate al parco archeologico del Monte Cila, dove si è tenuto il concerto “Cielo irlandese…e non solo” e la seconda edizione de “I  giorni del solstizio, tra rito e mito”, FolleMente propone, il prossimo weekend, due interessanti perfomance teatrali incentrate sul tema dell’identità.  Ieri sera alle ore 21, nel Cortile Palazzo Letizia (già convento delle suore Canossiane) via Ercole d'Agnese: "Giuseppina, una donna del Sud". Di Matteo De Simone e Pierluigi Tortora. Liberamente interpretato da Pierluigi Tortora. Spettacolohanno interpretato un monologo in cui una donna racconta tutto il secolo che ha vissuto, nella fattispecie il Novecento, in forma di narrazione, talvolta drammatica, altre ironica. Al centro della scena lo scorrere del tempo, la famiglia, il cambiamento della società in Terra di Lavoro. In apertura di serata, Gianfrancesco D’Andrea, giornalista, intervista Roberto Perrotti, scrittore e psicologo, sui temi del “non-luogo” e delle “scritture erranti”. Questa sera 1 luglio alle ore 21, nel Cortile di Palazzo Letizia (già convento delle suore Canossiane) via Ercole d'Agnese: "Storie di terra, di suoni, di rumori" con Maurizio Picariello e Paolo Capozzo. Regia di Gianni Di Nardo. Compà Mostino e Compà Prisco, contadini irpini, tornano alla luce dopo un lungo sonno. La terra che li aveva inghiottiti li partorisce di nuovo ed essi si abbracciano alla speranza di una vita migliore. Intraprendono quindi un viaggio che ripercorre tutto il ventesimo secolo, nella speranza che il fato restituisca loro una dimensione nuova. Le due serate si terranno nella suggestiva cornice del cortile di un ex convento, oggi residenza privata. Un luogo rimasto come ricordo indelebile nell'immaginario collettivo, sede, per anni, dell'Istituto Magistrale, oggi non più aperto al pubblico. Anche in questo caso, la riscoperta dell'identità è il tema centrale delle performance degli artisti Pierluigi Tortora, Maurizio Picariello e Paolo Capozzo.
 Pietro Rossi