04 febbraio 2012

Il comitato promotore provinciale di LiberaMente Movimento Civico vigilerà insieme alle altre associazioni e comitati ambientalisti l’intera vicenda dedita all’attività di bonifica nella zona “lo Uttaro”.


Il comitato promotore provinciale di LiberaMente Movimento Civico vigilerà insieme alle altre associazioni e comitati ambientalisti l’intera vicenda dedita all’attività di bonifica nella zona “lo Uttaro”, lo stanziamento di 1,5 milioni di euro contribuirà a riprendere il progetto della bonifica e messa in sicurezza di un area martoriata e sempre al centro dell’attenzione come soluzione plausibile delle varie emergenze in merito alla questione rifiuti,  11 Agosto 2011 con decredo Dirigenziale n° 193 della Regione Campania, si autorizzava la costruzione di un sito di stoccaggio di rifiuti pericolosi e non, allarmando e non poco i Comuni  limitrofi alla zona, nonché minacciando per l’ennesima volta la salute dei Cittadini e quella delle loro future generazioni. Dopo gli interventi politico mediatici nei vari consigli Comunali e dopo una serie di incontri e riunioni tra vari comitati ed associazioni ambientaliste, abbiamo rilanciato una serie di iniziative dedite ad informare i cittadini sulla realtà dei fatti, dal massiccio volantinaggio informativo sulla vicenda  in occasione della Marcia della Pace a Caserta, alle oltre 700 Cartoline firmate dai cittadini ed inviate alla Regione Campania, indirizzate all’Assessore Giovanni Romano, nella quale veniva chiesta la revoca del decreto con un sollecito delle attività di bonifica. Inoltre in una petizione popolare oltre 1000 firme dei cittadini Casertani sono state protocollate Martedì mattina al Comune di Caserta, indirizzate al Sindaco Del Gaudio, chiedendo l’urgente emanazione di una ordinanza sindacale che contenga il divieto di realizzazione e l’entrata in funzione nell’area “lo Uttaro” di nuove industrie insalubri. LiberaMente insieme alla altre associazioni e comitati ambientalisti dopo il prossimo via libera alla gara d’appalto per effettuare la caratterizzazione dell’area vigilerà sullo stanziamento dei fondi e sul loro corretto uso finalizzato alla bonifica nonché sull’esito del progetto per la costruzione del sito di stoccaggio di rifiuti dove opererà la New Ecology,  per ora sospeso per effetto dell’emendamento Colasanto  in base al quale si stabilisce che gli impianti di stoccaggio non possono essere realizzati nei siti di interesse nazionale o nelle aree vaste vale a dire quelle in cui vi è una forte concentrazione di siti insalubri, da qui lo stop della commissione che potrebbe influenzare anche l'esito del ricorso pendente al Tar Lazio che sul caso si esprimerà il prossimo 15 marzo, in caso contrario saremo pronti a riscendere in campo per ostacolare eventuali attività dedite al trattamento dei rifiuti in questo territorio già rovinosamente inquinato e che vanta il triste primato dell’alta incidenza tumorale, così come stimato dall’Osservatorio Epidemiologico dell’Istituto Superiore di Sanità. La salute deve essere un bene primario da salvaguardare per noi e le prossime generazioni in questa terra.

c.s.