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Dunque, alle 16.30 di martedì 18 avrà
inizio l’accoglienza dei convegnisti e, mezz’ora dopo, Anna Gargiulo (primario presso l’Azienda osp. S.Anna e S.Sebastiano
di Caserta) aprirà i lavori in funzione di moderatrice. A seguire, il saluto
del presidente dell’Ordine, Federico
Iannicelli, e la presentazione dell’importante iniziativa da parte della leader
Fumante di Monaco. Poi, Maria Gabriella
De Silvio (responsabile dell’U.O. mat-inf dell’Asl di Salerno) proporrà
l’adeguata illustrazione del quadro complessivo in ordine alla “medicina di
genere”, mentre la neurofisiologa Giuseppina Salomone (presidente Fondaz
CeRPS) affronterà il tema “Gender e
cervello”. A sua volta il primario di cardiologia Giovanni D’Angelo (anch’egli attivo a Salerno) svilupperà il tema “Stroke: differenze di genere?”; peculiarità
che troveranno specifica risonanza - in specifico riferimento alle malattie
professionali - nella relazione affidata a Ferdinando
Crescenzi (direttore UOC Medico Competente Sorveglianza Sanitaria). Il programma del Convegno prevede per
le ore 18,20 il sempre stimolante dibattito cui potranno liberamente partecipare
il pubblico e le Associazioni presenti. La “medicina di genere” -una locuzione
che resta in prevalenza ancora un’illustre sconosciuta fuori del terreno
elettivo degli sperimentatori d’avanguardia- in effetti è davvero una “branca recente delle scienze biomediche che ha l’obiettivo di riconoscere e
analizzare le differenze derivanti dal genere di appartenenza sotto molteplici
aspetti: a livello anatomico e fisiologico, dal punto di vista biologico,
funzionale, psicologico, sociale e culturale e nell’ambito della risposta alle
cure farmacologiche. È stato ormai dimostrato da molteplici studi che le differenze
di genere, in primis quelle nella fisiologia umana, in caso d’insorgenza di
malattia si riflettono significativamente sulla genesi, la prognosi e la
compliance degli individui”. "Da diversi anni - spiega Maurizio Benato, presidente ell’OMCeO
padovana - siamo sollecitati dal
Consiglio dell’Unione europea a raccogliere
dati specifici di genere in materia di sanità , ad analizzarne le statistiche ,
perché pochissimo è stato fin ora realizzato. Il genere infatti, assunto come
un determinante essenziale della salute, riposiziona l’analisi e la valutazione
dei dati, rende esplicite evidenze che non sarebbero altrimenti riconosciute e
che rimarrebbero invisibili, contribuisce a delineare nuove priorità, azioni,
obiettivi, programmi".
FOTOGRAFIA:
La presidente Fumante con Zinzi e Rivezzi, ad un precedente meeting associativo