14 ottobre 2011

Quale salute per la donna del Terzo Millennio? Risponderanno gli esperti.


CASERTA (Raffaele Raimondo) – L’Associazione Mogli Medici Italiani (AMMI) chiama, Salerno risponde…alla grande! Provengono, infatti, dalla bella città del golfo gli esperti che la sezione casertana dell’AMMI, guidata dalla presidente Caterina Fumante di Monaco, ha convocato per il 18 ottobre 2011, alle ore 17,  all'auditorium dell'Ordine dei Medici di Via Bramante, dove si svolgerà il Convegno “Se la medicina di genere dimentica le donne…”. Titolazione accattivante per invitare le aderenti, le Associazioni socio-culturali e scientifiche della nostra provincia e quanti siano interessati ad esplorare un innovativo settore di ricerca, attraverso l’attento esame di due versanti rispettivamente coincidenti con una promettente constatazione (La medicina di genere finalmente evidenzia la diversità fra i due sessi) ed un’ineludibile domanda (Quale salute per la donna del terzo millennio?). Si anticiperanno così, di fatto, le problematiche al centro del 2° Congresso nazionale che si terrà a Padova nella “tre giorni” 21-23 ottobre prossimi organizzato d’intesa dall’FNOMCeO e dall’OMCeO della città veneta.
Dunque, alle 16.30 di martedì 18 avrà inizio l’accoglienza dei convegnisti e, mezz’ora dopo, Anna Gargiulo (primario presso l’Azienda osp. S.Anna e S.Sebastiano di Caserta) aprirà i lavori in funzione di moderatrice. A seguire, il saluto del presidente dell’Ordine, Federico Iannicelli, e la presentazione dell’importante iniziativa da parte della leader Fumante di Monaco. Poi, Maria Gabriella De Silvio (responsabile dell’U.O. mat-inf dell’Asl di Salerno) proporrà l’adeguata illustrazione del quadro complessivo in ordine alla “medicina di genere”, mentre  la neurofisiologa Giuseppina Salomone (presidente Fondaz CeRPS) affronterà il tema “Gender e cervello”. A sua volta il primario di cardiologia Giovanni D’Angelo (anch’egli attivo a Salerno) svilupperà il tema “Stroke: differenze di genere?”; peculiarità che troveranno specifica risonanza - in specifico riferimento alle malattie professionali - nella relazione affidata a Ferdinando Crescenzi (direttore UOC Medico Competente Sorveglianza Sanitaria). Il programma del Convegno prevede per le ore 18,20 il sempre stimolante dibattito cui potranno liberamente partecipare il pubblico e le Associazioni presenti. La “medicina di genere” -una locuzione che resta in prevalenza ancora un’illustre sconosciuta fuori del terreno elettivo degli sperimentatori d’avanguardia- in effetti è davvero una “branca recente delle scienze biomediche che ha l’obiettivo di riconoscere e analizzare le differenze derivanti dal genere di appartenenza sotto molteplici aspetti: a livello anatomico e fisiologico, dal punto di vista biologico, funzionale, psicologico, sociale e culturale e nell’ambito della risposta alle cure farmacologiche. È stato ormai dimostrato da molteplici studi che le differenze di genere, in primis quelle nella fisiologia umana, in caso d’insorgenza di malattia si riflettono significativamente sulla genesi, la prognosi e la compliance degli individui”. "Da diversi anni - spiega Maurizio Benato, presidente ell’OMCeO padovana - siamo sollecitati dal Consiglio dell’Unione europea a raccogliere dati specifici di genere in materia di sanità , ad analizzarne le statistiche , perché pochissimo è stato fin ora realizzato. Il genere infatti, assunto come un determinante essenziale della salute, riposiziona l’analisi e la valutazione dei dati, rende esplicite evidenze che non sarebbero altrimenti riconosciute e che rimarrebbero invisibili, contribuisce a delineare nuove priorità, azioni, obiettivi, programmi".

FOTOGRAFIA: La presidente Fumante con Zinzi e Rivezzi, ad un precedente meeting associativo