Piedimonte Matese. L’Italia dei Valori di Piedimonte Matese manifesta la propria soddisfazione per l’esito della consultazione referendaria che ha visto quasi 5380 concittadini recarsi alle urne con una partecipazione al voto ai quattro referendum pari al 57,15% sull’intero corpo elettorale di 9405 potenziali elettori.Se si pensa che solo a marzo del 2010 i cittadini, ha ribadito il coordinatore dell’IDV Dott. Emilio Iannotta (nella foto), che hanno votato alle elezioni regionali e provinciali- che pure vedevano candidati tanti esponenti locali, a cominciare dal Sindaco avv. Vincenzo Cappello, - i votanti furono 7305, appare davvero straordinaria la partecipazione alla consultazione referendaria (pari al 75% circa del corpo elettorale effettivo), segno tangibile di una ritrovata voglia di protagonismo dei cittadini e di una spiccata sensibilità ai temi- l’acqua pubblica, il nucleare e l’uguaglianza dei cittadini nei confronti della legge- oggetto dei referendum. A Italia dei Valori di Piedimonte Matese piace sottolineare la sostanziale sovrapponibilità del risultato per tutti e quattro i referendum. Questo significa che oltre all’azione incessante e meritoria dei comitati e oltre al sostegno dei partiti hanno funzionato e fatto la differenza la partecipazione civica dei cittadini e l’azione di diffusione e coinvolgimento della Rete. Italia dei Valori, ha concluso il Dott. Emilio Iannotta, che le firme per il nucleare e il legittimo impedimento le ha raccolte, autenticate, certificate e depositate, si manifesta orgogliosa dei propri concittadini che pongono Piedimonte Matese tra i centri del casertano e della regione Campania dove più alta è stata l’affluenza al voto. Vedendosi in tal modo confortata del passo indietro operato in campagna elettorale dove mai ha pensato di accreditarsi il risultato politico dei referendum tanto che non ha inteso organizzare iniziative di partito ma ha dato sempre la propria disponibilità a portare il proprio contributo alle iniziative di comitati e associazioni. Il risultato elettorale referendario, che segue di soli 15 giorni la straordinaria vittoria elettorale a Napoli di Luigi de Magistris e a Milano di Giuliano Pisapia, se da un lato segna una indiscutibile sconfitta per il Governo in carica, dall’altro lancia un messaggio inequivocabile ai partiti del centrosinistra affinchè in essi prevalga la coesione, la capacità d’ascolto e di coinvolgimento dei giovani e delle aggregazioni civiche, la sensibilità sui temi della trasparenza e della meritocrazia (che trovano sulla Rete la loro massima espressione), la capacità di rimettersi in discussione-anche in merito alla selezione della classe dirigente-, a partire da un’etica interna che oggi appare spesso essere vissuta come fastidioso fardello.